Corriere Fiorentino

L’amico del gin tonic filosofo del decolleté

- Di Enzo Fileno Carabba

Nicolas: «Ballavo break dance con gli amici, avevo 15 anni. A fine allenament­o Maggy si avvicinò e disse: “Ciao Nicolas”. Risposi: “Tu sai il mio nome, ma io non so il tuo”. Con una simile risposta sapevo già che sarebbe stata mia. Cominciamm­o a frequentar­ci in amicizia, avevo la ragazza, ma Maggy mi amava follemente. Andavamo in discoteca insieme, bevevo come non ci fosse un domani. Un giorno abbiamo litigato per una frase e ci siamo odiati per due anni. Un’estate un amico comune ci ha invitato ad andare in Grecia con lui e un altro che ha dato buca. Fin dall’aeroporto ho cominciato a tartassare Maggy per combinare cose strane, ho continuato per tutta la vacanza, ma non c’era verso. Io e Mag dormivamo insieme, l’amico nella stanza accanto. La terza notte è accaduto quello che lei aspettava da anni. È stata una notte indimentic­abile. Dopo la vacanza abbiamo continuato a frequentar­ci. Inizialmen­te mi interessav­a solo dal lato sessuale poi ho capito che è speciale, una ragazza come non se ne vedono più: brava a cucinare, brava a tenere la casa, poco gelosa, sincera e affidabile. Passando alla filosofia, ritengo che la ragazza ideale debba avere almeno la terza di seno, inoltre mi attengo al precetto “moglie e buoi dei paesi tuoi”. Ci chiamiamo “amuuur”. Le dico spesso “non pensare”, quando mi dice che sta pensando». Maggy: «Sì, la prima volta che ci siamo visti saltava e girava su una mano con le gambe spalancate. A fine giornata educatamen­te lo saluto, lui si è fermato ad aspettare con me finché mio padre non è venuto a prendermi. Dirà che ero già innamorata di lui. Non credergli. Il giorno dopo qualcuno viene a suonare il campanello di casa mia. Era lui, voleva passare del tempo con me. Ma aveva la ragazza e non mi sarei mai intromessa. Diventammo amici. Lui era anche molto amico del gin tonic. Poi la sua relazione si esaurì e noi ci vedevamo di più, ma tutto finì per una frase sbagliata. Vennero altre frasi: due anni di insulti. Riguardo alla vacanza in Grecia in tre, è vero: pretendeva che facessimo cose strane, tra l’altro il terzo era il mio migliore amico. Non ci pensavo nemmeno. Quello che successe fu a due. Dirà che lo aspettavo da anni, ma dovrebbe dirlo a se stesso. Fu indimentic­abile. Se ne ricorda anche lui. Eppure la sua memoria in genera dura circa 4 minuti. È pigro. Ama sopra ogni cosa giocare al computer, quando gioca non si accorge di niente. Bisogna saperlo gestire. Però ne vale la pena. Ha sani principi, è sincero, affidabile. La prima volta non eravamo pronti, ma il momento era perfetto. Quando gli chiedo di dirmi qualcosa di carino lui dice: “Amur che belle tette che hai”».

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Insieme Maggy e Nicolas
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