Corriere Fiorentino

Ovazione Kalinic, al Franchi e fuori

Dopo l’incontro al Corriere: «Averlo a Firenze è un orgoglio»

- Tommaso Loreto

È l’uomo del momento. Si è visto anche ieri sera, quando il suo cammino verso la panchina (Sousa l’ha risparmiat­o in vista della partita di Europa League e lo ha inserito a 25 minuti dalla fine) è stato accompagna­to dagli applausi. Tra lui e Firenze si è creata un’alchimia unica, emersa in modo lampante durante l’incontro nella redazione del Corriere Fiorentino. Nell’intervista pubblicata ieri dal Corriere il centravant­i croato ha spiegato il perché del rifiuto ai milioni della Cina. E lo ha fatto con parole che hanno lasciato il segno: «In un calcio fatto solo di soldi e business — dice il sindaco di Firenze Dario Nardella — Kalinic va controcorr­ente, preferisce una squadra e una maglia a una pioggia di milioni, preferisce Firenze, una città che non è la sua, perché evidenteme­nte qui si sente accolto. È un campione dentro e fuori dal campo».

Anche il web lo celebra: sui social network e sui siti specializz­ati rimbalzano le parole di Nikola, motivo d’orgoglio per i tifosi viola. «Merita tutto il nostro rispetto, perché ha saputo rinunciare a 50 milioni di euro. Un campione deve avere prima di tutto ambizione sportiva», si legge su Violanews.com. E ancora: «Lui sì che è un giocatore! Non come Jovetic che ha preferito il Siviglia, bravo Nikola». «Kalinic è un grande attaccante, sottovalut­ato troppo a lungo» è il pensiero di un altro tifoso su Fiorentina.it. E poco importa se il futuro qui non è affatto scontato. Perché Kalinic si augura di poter rincorrere la Champions: «Spero che possa essere costruita una squadra alla sua altezza»; «godiamocel­o finché non lo vendono» sono i pensieri più gettonati su Facebook. Quello che più impression­a, però, è il suo lato umano, la sua normalità fuori dalle bizze dello star system: «È una gran persona ancor prima che un grande calciatore». «Penso che Kalinic — racconta l’assessore allo Sport di Palazzo Vecchio Andrea Vannucci — abbia trovato un ambiente ideale per emergere in un campionato importante. Queste sono cose che hanno valore per un uomo che ha dimostrato con i fatti di non dare peso esclusivam­ente all’aspetto economico al contrario di molti suoi colleghi. Mi riempie d’orgoglio che una persona così indossi la maglia viola. Sul futuro non farei congetture, questa stagione può ancora regalare soddisfazi­oni». Che sia un personaggi­o atipico per l’intero universo calcistico lo conferma anche un stella della pallanuoto anni Settanta/Ottanta come Gianni De Magistris: «Non mi aspettavo rifiutasse la Cina, mi ha sorpreso. Lo apprezzo moltissimo, perché ha sempre parlato con i fatti, anche in campo. Non l’ho mai visto discutere con arbitro o avversari, anche quando veniva colpito duro. Un atleta vero, merita assolutame­nte 10 in pagella. Mi sorprende che molte big non lo abbiano scoperto prima, la Fiorentina in questo è stata molto brava». «Non si può escludere che Kalinic decida di seguire altre strade — argomenta l’ex viola Alberto Di Chiara – ma se così fosse lascerebbe comunque uno splendido ricordo. Un grande profession­ista, in grado di dare tutto sempre, il classico giocatore che tutti vorrebbero».

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Il tiro di Babacar che ha dato la sicurezza della vittoria alla Fiorentina Per l’attaccante senegalese una buona prova, dopo le critiche ricevute nelle scorse settimane
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del Corriere Fiorentino di Ieri, a sinistra Kalinic ieri in panchina per 67 minuti
Sotto la pagina del Corriere Fiorentino di Ieri, a sinistra Kalinic ieri in panchina per 67 minuti
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