«Cattolici sveglia! Fate qualcosa contro l’abbandono»
Natali: l’ingresso dovrebbe sempre essere gratuito, ma i soldi in qualche modo vanno trovati
«Per come la vedo io dovrebbe essere tutto gratis ciò che è educativo e culturale. Quindi a maggior ragione le chiese!»
Antonio Natali degli Uffizi è stato direttore. Oltre a essere un cattolico osservante. E sul ruolo dei luoghi di cultura, oltre che di culto, ha le idee molto chiare: lei è dunque contrario al biglietto?
«Di principio sì, assolutamente sì. I luoghi di educazione e di cultura non devono essere luoghi di denaro. Ma occorre fare dei distinguo». Per esempio? «Chiese e musei dovrebbero essere fruibili senza biglietto perché lo Stato e gli altri enti preposti hanno o dovrebbero avere l’obbligo di manutenerli come si deve. Invece ciò non accade». E quindi? «Quindi diviene una questione di sopravvivenza: da qualche parte i soldi vanno trovati. Se non ci pensa lo Stato troviamo dei mecenati, o un altro sistema. Certo, se l’alternativa è vedere delle opere d’arte in rovina perché entra l’acqua dal tetto come accade in San Niccolò con il povero don Gamucci costretto a mettere le bacinelle per terra... a proposito, ma ci pensiamo che lì dentro ci sono quadri del secondo cinquecento di importanza inaudita? Ecco, in quel caso che si ricorra pure al biglietto. Ma stiamo parlando di una dimensione patologica e non fisiologica».
Sta parlando come direttore di museo e curatore d’arte o come intellettuale cattolico?
«Sto parlando come cittadino che è anche curatore e cattolico. Le tre cose convivono nella medesima opinione: lo Stato deve fare in modo che si possa godere delle opere d’arte e delle chiese gratuitamente».
Vede il pericolo di nuovi «mercanti nel tempio»?
«I mercanti di Gerusalemme nel tempio ci vendevano la caciotta, non restauravano la Torah. Quindi no, sono due cose diverse. La mia contrarietà al biglietto è a prescindere: sono convinto che la ricchezza di una città come la nostra non risieda nei biglietti staccati ma nella capacità di trattenere i due milioni
Ipocrisie Mi danno fastidio quelli che si lamentano ma dopo la messa non lasciano nemmeno un obolo. Gesù li avrebbe definiti sepolcri imbiancati
di visitatori per 3 giorni invece che per 2 ore».
Da cattolico, che sentimenti prova di fronte a queste situazioni?
«Mi dà molto fastidio, anzi è ciò che più detesto, l’ipocrisia della gente. Per esempio quelli che si lamentano per lo stato di abbandono di una chiesa, ma dopo la messa non lasciano nemmeno un obolo. Mi rivolgo proprio ai cattolici: andate in chiesa a vedere i problemi di Santo Spirito invece di dirvi cattolici a parola e non fare niente di concreto. Gesù vi avrebbe definito sepolcri imbiancati».