«Troppi silenzi su Mps». E la Lega lo espelle
Siena, via uno dei fondatori. Che ironizza: è per quella foto con la moglie di Calderoli?
SIENA A chiederne la testa sarebbe stato Roberto Calderoli. Appoggiato dal segretario regionale della Lega Nord, Manuel Vescovi. Sicuramente l’ex ministro, in qualità di rappresentante del Comitato Disciplinare e di Garanzia, ha firmato il provvedimento di espulsione che dopo 23 anni ha posto fine alla militanza di Maurizio Montigiani dentro il partito. Un addio che fa rumore, perché l’attuale consigliere comunale di Monteriggioni è uno dei pionieri della Lega Nord a Siena e una delle voci più critiche su Mps, pur essendone dipendente. Lo stesso Montigiani, tramite social network, non ha stemperato la polemica. «O bravo Calderoli, però non mettendoci la motivazione chi mi conosce, che sa che c’ho la passione pe’ le morone e per le questioni del Monte, lo capisce subito il perché .... t’ho toccato la moglie», ha scritto a commento dell’immagine del decreto di espulsione dalla Lega, aggiungendo poi il link di una foto insieme alla moglie di Calderoli. «Era un post ironico, anche se la situazione non lo è — afferma Montigiani — La questione è semplice. Se la Lega sul territorio non intraprende battaglie politiche come su Mps, che cosa ci sta a fare?». Montigiani, da tempo in rotta con i vertici del nazionali e regionali del partito — anche se giura che «Salvini mi avrebbe salvato» — non ha gradito l’atteggiamento «troppo indulgente» tenuto di recente dal suo partito soprattutto sugli scandali dell’istituto di credito e nelle discussioni interne alla Lega lo ha fatto notare a più riprese. «Su Mps è calato una silenzio preoccupante — dice con rammarico Montigiani — In pochi hanno continuato a metterci la faccia. Il partito si è spostato a destra, accogliendone molti elementi. Così abbiamo regalato voti al Movimento Cinque Stelle».
Il siluramento di Montigiani, che ha ricevuto la solidarietà e il sostegno di molti esponenti locali, accentua il caos all’interno della sezione senese della Lega, commissariata da novembre 2015. Nell’autunno scorso, su decisione del commissario Marco Casucci, sono stati «declassati» alcuni esponenti, accusati di non aver partecipato a manifestazioni al di fuori del territorio provinciale, e l’unica sede provinciale è stata chiusa. Una situazione che però non sembra preoccupare Vescovi, deciso a rilanciare la sfida in vista delle amministrative del prossimo anno. «Siamo pronti per Siena 2018 — replica il segretario regionale, non toccando l’argomento Montigiani — Stiamo selezionando uomini e donne per cercare di vincere». Nel casting il passato è di troppo.