Corriere Fiorentino

La storica Casa del Popolo taglia tre dipendenti Ed è battaglia con la Cgil

Conti in rosso per oltre 200 mila euro: «Per salvare il circolo si torna al volontaria­to». Scontro con la Cgil

- di Antonio Passanese

Anche le Case del Popolo licenziano. Ne sanno qualcosa i tre dipendenti del bar dello storico circolo «25 Aprile» di via Bronzino (due uomini e una donna assunti una decina di anni fa) a cui giovedì sera è stato comunicato che dal giorno dopo sarebbero diventati disoccupat­i. La causa? Un buco da 230 mila euro nei conti e una pila di bollette e ingiunzion­i. Oltre ai debiti accumulati con Equitalia, Quadrifogl­io e perfino dell’Arci, che ha già provveduto a chiedere conto dei 30 mila euro che avanza.

«La situazione debitoria che ci ha lasciato il vecchio consiglio è spaventosa — dice il presidente Andrea Borselli — Ad aprile, quando siamo arrivati, ci siamo trovati di fronte a un bivio: chiudere e riconsegna­re le chiavi oppure licenziare tre dipendenti...». Borselli spiega che per evitare di tirare definitiva­mente giù il bandone il circolo tornerà a una «gestione di volontaria­to. Io, per esempio, mi alzo tutte le mattine alle 6 per fare le pulizie dei bagni e per preparare le colazioni, alcuni soci servono al bar e le loro mogli si sono offerte di preparare sughi e altri piatti. Stiamo vivendo alla giornata».

La «25 Aprile», da quando è subentrato il nuovo direttivo, sta cercando di risalire la china e di onorare tutte le pendenza, ma rimettersi in moto non è facile, «e così non abbiamo avuto altra scelta che licenziare i tre dipendenti». La Cgil è immediatam­ente partita all’attacco: «Non so se abbia ancora senso chiamare quel circolo Casa del Popolo — accusa il sindacalis­ta a cui si sono rivolti i tre ex lavoratori, Fabio Ammavuta — Non vorremmo che dietro la parola volontaria­to si celasse altro. Eravamo a conoscenza dei problemi e dei ritardi nei pagamenti degli stipendi e per questo avevamo anche chiesto un incontro. Poi di punto in bianco è arrivata quella lettera di licenziame­nto». Ammavuta assicura che lunedì i licenziame­nti verranno impugnati, «chiederemo di ritirarli oppure di trovare altre soluzioni».

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