Corriere Fiorentino

E Capossela canta Modì Oggi chiude il Libro Aperto

- Gabriele Ametrano

«Quando penso a Modigliani penso alla Bohème di Puccini, alla gioventù d’artista». Vicino Capossela ne parla così, poco prima dell’incontro che ieri lo ha visto sul palco di Firenze Libro Aperto, il festival del libro che si conclude oggi alla Fortezza. Con il piano, poche luci, davanti ad una platea gremita, Capossela ha concluso interpreta­ndo il suo pezzo Modì l’incontro di presentazi­one del libro Amedeo Modigliani. Le pietre d’inciampo di Maurizio Bellandi (Sillabe Edizioni). La presentazi­one ha fatto rivivere la figura dell’artista livornese, con foto, parole e la musica di Capossela. «Era il 1991. Nel mio secondo disco ho dedicato a questo straordina­rio artista la canzone Modì, ispirata alla grande storia d’amore tra Modigliani e la sua compagna Jeanne Hébuterne. Ho sempre sentito vicino Modì, per la sua vicenda umana, per il coraggio di lasciare il proprio ambiente, andare a Parigi in un momento in cui vi erano i più grandi artisti internazio­nali ed avere la forza di trovare una sua voce, un suo tratto, nella via dell’arte». Il 25 febbraio il nuovo tour Ombra. Canzoni della cupa e altri spaventi di Vinicio Capossela comincerà con una data zero alla Città del Teatro di Cascina. «Anche il fortunato tour di Canzoni a Manovella cominciò da lì, nel 2000. Sono felice di ritrovare questo luogo, ci portò bene».

Firenze Libro Aperto trova oggi la sua conclusion­e. Nel primo e secondo giorno quasi diecimila persone hanno visitato il festival ed oggi con l’incontro di Diego De Silva (ore 14), Serena Dandini (ore 16), Tahar Ben Jelloun (ore 17) e lo spettacolo di Paolo Hendel che chiuderà la kermesse i numeri delle presenze daranno certezza del buon esito della kermesse e della necessità che Firenze aveva di un festival dedicato ai libri.

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Vinicio Capossela

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