Corriere Fiorentino

I viola a San Siro contro l’ex Montella Nell’ultima del Cav.

Milan-Fiorentina è sfida da ultima spiaggia: chi perde resta fuori dalla lotta Uefa Sousa e Montella frenano: «Non sarà decisiva». E Paulo scarica Ilicic: «È una mia sconfitta»

- di Leonardo Bardazzi

C’è l’Aeroplanin­o sulla strada per l’Europa. A San Siro, e con ancora le tossine di coppa nelle gambe, la Fiorentina sfida il grande ex con l’obbligo di non sbagliare. Sia Milan che Fiorentina infatti rincorrono il gruppetto appena sotto le prime quattro e in caso di sconfitta (alla luce anche delle vittorie di Atalanta e Lazio di ieri) rischiano seriamente di veder scappare la compagnia. Per i viola comunque sarà una notte durissima. Giocare una partita così delicata nel bel mezzo del doppio confronto con il Borussia non è il massimo, in più Sousa non avrà il suo gioiello Bernardesc­hi (squalifica­to), scintillan­te in Germania e vero trascinato­re viola di questa stagione.

Dall’altra parte Montella non sembra stare troppo meglio, anzi. Nel 2017 ha vinto appena 1 partita su 6 e in casa spesso ha faticato a far gol. Sarà per questo allora che entrambi volano basso: «Questa partita non sarà decisiva — spiega l’allenatore milanista — davanti non potranno tenere questo ritmo». «Vincenzo ha ragione — replica il viola — può ancora succedere qualsiasi cosa». Aggrappati all’Europa dunque, ma anche decisi a giocarsi uno scherzetto. Vincenzo riproporrà Bacca dall’inizio, con il nuovo arrivo Deulofeu spostato a sinistra e il solito, pericolosi­ssimo Suso («Per limitarlo proveremo a creare densità di uomini nella sua zona», dice Sousa) sulla destra. Dall’altra parte il portoghese dovrà trovare «forze fresche» all’interno del suo gruppo: «Le partite si preparano con l’intensità in allenament­o, ma stavolta non era possibile. Faremo qualche cambio, mi serve gente fresca e concentraz­ione massima». Possibile allora l’inseriment­o del dinamico Cristoforo in mezzo (Vecino non salta una partita da mesi), di Tomovic e ovviamente del ritrovato Chiesa. Il grande dubbio della vigilia però è sulla trequarti. Chi coprirà la falla aperta dall’assenza di Berna? Ilicic pareva il naturale candidato, ma Sousa lo boccia: «Ilicic è stata una mia sconfitta personale, lui è un giocatore che può fare la differenza in qualsiasi partita, ma rispetto all’anno scorso non ha inciso come poteva. I pali di inizio anno hanno influito nel morale e io devo fare le scelte per il bene della squadra».

Se non è semplice pretattica, l’ipotesi di un rilancio di Saponara è più che fondata. L’ex empolese ormai sta bene («Sta lavorando con gli altri da tempo, può giocare», fa sapere Sousa) e ha voglia di lasciare il segno, anche per prendersi una rivincita personale nei confronti di chi non ha creduto fino in fondo nel suo talento. Mai come stavolta però, saranno fondamenta­li anche i cambi. La Fiorentina infatti dovrà gestire bene le forze e provare a comandare il ritmo, possibilme­nte senza concedere contropied­e: «Il Milan nelle ripartenze è forte — spiega Sousa —e la grandezza del club, la loro cultura della vittoria, li porta a vincere anche in 9 contro 11 come a Bologna».

A proposito di vittorie, Sousa torna a parlare anche del suo futuro. In attesa del colloquio con Corvino e Della Valle e di sapere se quell’opzione in mano al club per allungare il suo contratto, sarà fatta valere o no: «Il futuro dipende dai risultati, oggi sono protagonis­ta in Italia e spero di esserlo anche in futuro».

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Paulo Sousa e Vincenzo Montella si sfideranno per la terza volta: finora i due hanno sempre pareggiato

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