Corriere Fiorentino

Dehors, un alt a Palazzo Vecchio

Secondo il giudice il Comune avrebbe dovuto applicare ovunque la stessa regola. Verso il ricorso al Consiglio di Stato Il Tar boccia l’ordinanza che li vietava al Duomo. Nardella furioso: «Da non credere»

- Bozza, Passanese

«I dehors di bar e ristoranti possono tornare in piazza Duomo». Il Tar boccia il regolament­o con cui il Comune, nel 2015, approvò i nuovi parametri per concedere le autorizzaz­ioni per i gazebo, suddividen­do il centro storico in zone, con restrizion­i per quelle più delicate dal punto di vista monumental­e e per tutelarne il decoro. Ira del sindaco: ricorso al Consiglio di Stato.

«I dehors di bar e ristoranti possono tornare al Duomo». Il Tar boccia il regolament­o con cui il Comune, nel 2015, approvò i nuovi parametri per concedere le autorizzaz­ioni per i gazebo, suddividen­do il centro storico in zone, con restrizion­i per quelle più delicate dal punto di vista monumental­e e per tutelarne il decoro. Il giro di vite fu concordato dal Comune, in pieno accordo con la soprintend­enza. In cima alla lista c’era il Duomo, dove Palazzo Vecchio impose il «modello Parigi»: sì a tavoli e sedie in piazza (da rimuovere a mezzanotte), ma senza pedana fissa. Ma ieri, dopo un braccio di ferro durato due anni, i locali affacciati sul Duomo potranno richiedere nuovamente di installare dehors a pochi metri da Santa Maria del Fiore. Questo, in sintesi, l’effetto dell’accoglimen­to, da parte del Tar, del ricorso di due titolari di caffetteri­e della piazza: la pizzeria Botteghe di Donatello e il bar Caffè Duomo a cui si sono accodati anche i locali di piazza San Giovanni. Nel 2011 il Comune aveva approvato il nuovo regolament­o per i dehors che consentiva la realizzazi­one di queste strutture anche fuori da bar e locali al Duomo, fino a quel momento vietata. Il regolament­o fu poi cambiato, nel 2015, facendo sì che pressoché tutti i dehors presenti in piazza fossero sostituiti da semplici sedie all’aperto. Con la sentenza del Tar queste disposizio­ni Le nuove assessore di Dario Nardella: Cecilia Del Re, sviluppo economico e Paola Concia, turismo cadono e adesso gli esercizi che vorranno fare di nuovo richiesta dei dehors in piazza del Duomo sulla base delle regole del 2011 potranno farlo. In sintesi, i giudici hanno dato ragione ai ristoranti, contestand­o al Comune che nel nuovo regolament­o mancasse una norma generale per determinar­e la concession­e dei dehors, approvando però norme più restrittiv­e in alcune aree della città e creando quindi un discrimine. La sentenza del Tar ha mandato su tutte le furie Palazzo Vecchio, che, ancora una volta, vede vanificata la battaglia per il decoro da una sentenza dei giudici amministra­tivi. Sono numerosi i casi degli ultimi anni: la bocciatura dell’ordinanza che limitava l’invasione (senza limiti orari) di camion e furgoni per il carico e scarico dei negozi; quella che alzava le tariffe per contrastar­e il fiume di pullman che ogni giorno arriva ai margini del centro, solo per fare alcuni esempi. «Rispetto la sentenza del Tar, tuttavia con la nostra avvocatura valuteremo il ricorso al Consiglio di stato per veder validare le nostre ragioni, perché siamo convinti del lavoro fatto», dice il sindaco Dario Nardella. che si trattasse di uno scherzo di carnevale. Ma dopo un veloce giro di telefonate con la cancelleri­a del Tribunale amministra­tivo e con i vari legali è apparso chiaro che la battaglia era vinta. Tutti quei ristorator­i che avevano parcheggia­to le strutture smontate nei magazzini della città già pensano a come e quando rimontarli, «così — dicono — forniremo un servizio migliore e potremo anche arginare l’assalto degli abusivi e dei nomadi che chiedono l’elemosina ai nostri clienti mentre sono al tavolino. Qui, in alcuni giorni, è un Far West… la nostra è stata una battaglia di immagine e di sicurezza».

Battaglia che ha avuto come capifila due risto-caffetteri­e della piazza, il «Duomo» e «Le Botteghe di Donatello»: «Siamo disponibil­i a discutere con il Comune e la Curia — il loro appello — Studiamo insieme una forma di copertura che non impatti con il cono visivo del Duomo e del Battistero. Siamo disponibil­i a trovare ogni soluzione possibile. Ma adesso sotterriam­o l’ascia di guerra e andiamo avanti. Vogliamo solo fare il nostro lavoro, e nel modo migliore. L’importante è che non ci mettano continuame­nte i bastoni tra le ruote».

Con l’operazione dehors, scattata nel 2011, il Comune attraverso un protocollo d’intesa con la soprintend­enza, mappò l’area Unesco e scelse i criteri architetto­nici su cui vincolare le richieste e le conseguent­i realizzazi­oni delle strutture. A distanza di poco meno di due anni ecco il verdetto dei giudici amministra­tivi e la «contentezz­a» dei gestori, alcuni dei quali, prima della vittoria al Tar, avevano anche pensato di gettare la spugna.

«È assurdo che per ottenere ragione, ogni volta, bisogna fare una guerra a chi dovrebbe tutelarci… e mi riferisco al Comune che da tempo ci sta rendendo la vita difficile».

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