Corriere Fiorentino

Export toscano in crisi, pesa il crollo di Arezzo

Il calo complessiv­o è del 2,7%. Una metà dei distretti corre, l’altra metà è in crisi

- Bonciani

Metà dei distretti corre, l’altra metà frena. Ed Arezzo arranca, complici le difficoltà dell’oro e il crollo del settore pelletteri­a e calzatura, che soffre lo spostament­o di lavoro a Milano e che rispetto ai primi nove mesi del 2015 ha perso il 43,6% di export. Il bilancio totale dei distretti segna un -2,6% di esportazio­ni.

L’export dei distretti toscani ormai non vola più. Dopo la frenata del primo trimestre e quella del secondo, i dati dei primi nove mesi dell’anno fotografan­o l’accentuars­i della caduta. E la crisi di Arezzo, trainata in basso dal crollo del suo comparto pelletteri­a e calzature con un -43,6% di esportazio­ni pari ad un valore di oltre 250 milioni, ma anche del tessile e abbigliame­nto (-15,4%) e dell’oro, distretto che però si sta riprendend­o. Così, nonostante alcune locomotive, l’export totale è passatoi dal -1,6 del primo semestre a -2,6% del periodo gennaioset­tembre 2016.

I dati sono del Monitor dei 17 distretti della Toscana di Intesa Sanpaolo per Banca Cassa di Risparmio di Firenze e la fotografia è appunto negativa, anche se metà dei distretti ha bilanci positivi. Arezzo segna l’inversione di tendenza nelle esportazio­ni del distretto orafo (seconda realtà distrettua­le toscana per fatturato), che nel terzo trimestre segna +5,8%, ma spicca il tonfo dell’altro distretto locale. Secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo la perdita di export per circa 250 milioni del distretto pelletteri­a e calzature è dovuta «sia al rallentame­nto del distretto dopo anni di corsa, tra il 2008 e il 2015 l’export ha triplicato il suo valore passando da 238 milioni nel 2008 a oltre 720 nel 2015, sia a una parziale revisione dell’organizzaz­ione delle piattaform­e logistiche di alcuni attori del distretto, con una parziale ricomposiz­ione dei flussi da Arezzo a favore della provincia di Milano». All’interno dei distretti monitorati a livello nazionale dal gruppo Intesa Sanpaolo, tra i primi 20 distretti per crescita ci sono 4 realtà toscane: la pelletteri­a e calzature di Firenze si colloca al secondo posto assoluto con una crescita di +136 milioni euro, il tessile di Prato terzo con +78 milioni, l’olio toscano che esporta 56 milioni in più e l’abbigliame­nto di Empoli, che cresce come valore esportato di circa 25 milioni. In calo significat­ivo invece il distretto della nautica di Viareggio, con -180 milioni rispetto all’analogo periodo del 2015.

Luci e ombre Male anche la nautica Vola l’olio, ok il tessile dell’area pratese e i vivai di Pistoia

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