Fusione fredda
Un punto nel 2017, la Rondine non vola: nuovo allenatore
Se non è crisi, poco ci manca: non sono poche le difficoltà che sta vivendo il Ponte Rondinella Marzocco. La squadra nata dalla fusione tra Ponte a Greve e Rondinella Marzocco (club che negli anni Ottanta ha raggiunto anche la serie C) partecipa al campionato di Prima Categoria: nelle ultime sette giornate ha totalizzato un solo punto e la vittoria che manca dal 18 dicembre scorso. Così l’allenatore Fabio Donnini ha presentato le dimissioni, accettate dalla società. L’ultima sconfitta in casa (0-2 contro lo Jolo), ha evidentemente convinto Donnini che il rapporto con la squadra fosse logoro. Così ha deciso di fare un passo indietro, lasciando il testimone a Fabio Rinfroschi, che negli ultimi quattro anni ha allenato nella categoria Juniores a Calenzano e a Doccia, ottenendo un settimo e due quarti posti: «La squadra, così come la società, ha preso atto delle dimissioni di mister Donnini — dice il presidente Lorenzo Bosi — e oggi i ragazzi conosceranno Rinfroschi».
Nonostante il momento delicato, però, Bosi predica calma: «La situazione è vicina al livello di guardia, ma c’è ancora la possibilità di fare un finale di stagione sereno e mantenere la categoria. Alla fine dei conti è più negativo l’andamento dell’ultimo mese e mezzo che quello assoluto, in termini di punti. Ad oggi siamo fuori dalla zona play-out e piuttosto tranquilli. Perché il progetto di fusione ci coinvolge, abbiamo molte aspettative per il futuro e avevamo messo in preventivo un anno di transizione come quello che stiamo vivendo».
Un anno, tra l’altro, non certo immune da problemi che hanno condizionato l’andamento della squadra: «A partire da luglio — racconta Bosi — e dal ritardo col quale è arrivato il via libera alla fusione. E poi, in un secondo momento, abbiamo appreso del ripescaggio. Avevamo costruito una squadra per fare la Seconda Categoria e ci siamo ritrovati a doverla ristrutturare per la Prima, senza i tempi per farlo. E la differenza è notevole. Questa non vuole essere una scusa semplicemente una precisazione, così come non può essere dimenticato il fatto che in alcune gare abbiamo dovuto fare a meno di dieci titolari e che mediamente abbiamo avuto cinque assenze importanti a partita. Nonostante tutto, se il campionato finisse oggi, avremmo mantenuto la Prima Categoria».
Per fare il bilancio della prima stagione post fusione della «Rondine», è necessario attendere la fine di un campionato non facile. Ma Bosi non vuole sentire parlare di crisi e, anzi, rilancia: «Il progetto nato con la fusione va avanti, in particolar modo sta ottenendo risultati e consensi positivi il nostro settore giovanile». Che alla fine è quello sul quale ogni società dovrebbe puntare per il futuro.
Numeri e difficoltà Un solo punto nel 2017 e una squadra costruita per una categoria inferiore