Corriere Fiorentino

«Scene anni ‘70 È la matrice autodistru­ttiva della sinistra»

- Claudio Bozza

«Sorpreso? No. Era tutto già deciso: Rossi e la sinistra scissionis­ta sono la matrice autodistru­ttiva della storia della sinistra, che ha radici profonde. E stavolta, visto che stiamo pure governando il Paese, è una pantomima degli anni ‘70». Guelfo Guelfi, consiglier­e del Cda Rai, dopo la lunga militanza in Lotta Continua è al fianco di Renzi dall’inizio della sua scalata politica. Tante scintille tra i due, però, non solo rose e fiori.

Quali sono i veri motivi di questo strappo? «Cercavano solo un pretesto: la data del congresso, le regole, la visibilità... Ridicolo. La verità è semplice: non vogliono Renzi segretario. E per colpirlo hanno aggredito il disegno con cui il Pd sta governando l’Italia, l’unico argine politico per contrastar­e la destra lepenista alla Salvini e peggio ancora il populismo dei grillini».

Il governator­e Rossi ha sostenuto il Sì al referendum, pur essendo candidato alla leadership del partito contro Renzi. Poi lo strappo... «Enrico è un bravo ragazzo. Gli abbagli si prendono, ma poi c’è chi ci rimane fulminato dentro. Il suo libro-manifesto Rivoluzion­e socialista, si nutre di una autocertif­icazione: la sinistra sono io, dice. La sinistra, io gli rispondo, quando va bene siamo noi».

Crede che in Regione il Pd farà saltare la poltrona di Rossi? «Lo discuteran­no. Io vedo già lo scaricabar­ile delle responsabi­lità. Il governator­e ha ottenuto centinaia di migliaia di voti per prendersi cura della nostra terra. Non si può spaccare tutto e andare in giro a dire che si deve spaccare tutto. La sede per il confronto, anche aspro, era il congresso. Ma Rossi è scappato».

Quanto ha colpa Renzi in questa scissione? «Renzi ha condotto una battaglia per una riforma costituzio­nale che oggi continua a mancare. Quella pseudosini­stra che l’ha fatta fallire ne è responsabi­le. E oggi il Paese ripiomba nella Prima repubblica, nel proporzion­ale. La minoranza non può pretendere di contare come la maggioranz­a. Io sto con la proposta politica di Renzi, anche se qualche errore lo ha commesso».

Renzi, alla fine, questa rottamazio­ne non l’aveva completata a dovere. «Io dico che prima si chiariscon­o le regole del gioco e meglio è. Lo vedremo nei numeri e nel prossimo futuro. La questione della legge elettorale è seria: serve una norma che garantisca stabilità, per quanto possibile. Poi bisogna tornare a votare, subito».

 Rossi dice: la sinistra sono io. Ma cercavano soltanto un pretesto per uscire

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