Macchiarini assolto, la Procura generale fa ricorso
«Atteggiamento riverente del giudice». Per il chirurgo era caduta l’accusa di truffa
«C’è l’atroce sospetto che il chirurgo Paolo Macchiarini nei casi particolarmente disperati coltivasse l’inesprimibile intento di fare sperimentazione e nel contempo guadagnare in termini economici e di carriera per la risonanza che un intervento rivoluzionario avrebbe avuto sui media sulle cui conseguenze, talvolta anche mortali, sarebbe calato il silenzio».
Non usa mezzi termini il sostituto procuratore Luciana Singlitico — che prima del trasferimento alla Corte d’Appello aveva coordinato le indagini della Guardia di Finanza sul caso — nel ricorso depositato nei giorni scorsi contro la sentenza che ha assolto il medico viareggino dall’accusa di aver truffato i pazienti. Macchiarini, secondo l’accusa, nel periodo in cui lavorò a Careggi, tra il 2009 e il 2012, avrebbe proposto ad alcuni pazienti di farsi operare in strutture private, anche all’estero, per evitare le liste d’attesa. «La straordinaria abilità dell’imputato — si legge nel ricorso — non è dimostrata da nessuna circostanza oggettiva ma solo dalla sua fama di grande chirurgo cui hanno dato ampio risalto parte della stampa e purtroppo anche i vertici della Regione che ne hanno favorito l’arrivo a Careggi, pur non avendo le competenze per valutarne le qualità professionali». Dei grandi meriti di Macchiarini, prosegue il pg Singlitico, c’è traccia «unicamente nelle sue arroganti dichiarazioni» dato che «si ritiene un genio incompreso, vittima di un sistema di potere». In realtà «finisce per eguagliare gli intollerabili atteggiamenti dei “baroni” che egli tanto critica». Per questo — sostiene la Procura generale — «non vi fu alcun complotto ai danni del medico»: «Si tratta di una tesi di frequente evocata ma palesemente assurda». Nel ricorso il pg denuncia anche il «riverente atteggiamento» del gup nei confronti di Macchiarini: «Il gup non dimentica mai di citarlo facendo precedere il suo nome dal titolo accademico», secondo uno «stile estraneo al lessico giudiziario» che specie se riferito all’imputato è «inopportuno». È ormai «noto in Italia, in Europa e negli Usa, che la figura umana e professionale di Macchiarini è stata assai screditata dal mondo scientifico e giornalistico. È risaputo che è stato allontanato con disonore dal prestigioso Karolinska Institute di Stoccolma deputato a conferire il premio Nobel per la medicina». «È innegabile che il giudice si sia fatto, di sicuro inconsapevolmente, guidare da una considerazione immeritatamente benevola verso Paolo Macchiarini». Il gup Frangini — per la pg Singlitico — «difende e giustifica i comportamenti dell’imputato, sulla base delle sue dichiarazioni» ma dimentica che per legge egli «ha pieno diritto di mentire». La Procura generale non solo bacchetta il gup per come ha «svalutato le accuse dando una personalissima interpretazione sganciata dalle risultanze oggettive e dalle testimonianze» ma chiede che il medico venga condannato non più per truffa ma per concussione.
L’appello «C’è l’atroce sospetto che nei casi disperati coltivasse il desiderio di sperimentare»