Due morti avvelenati, giallo nel centro profughi
Stazzema, morti due nigeriani di 21 e 23 anni: l’ipotesi dell’intossicazione da cibo
Una tragedia avvolta ancora nel mistero. È accaduta a Retignano, frazione di Stazzema, nel cuore dell’Alta Versilia, dove nella giornata di ieri sono stati ritrovati i corpi senza vita di due giovani migranti di 21 e 23 anni all’interno dell’agriturismo Le Poiane, dove erano ospitati assieme ad un gruppo di circa 20 richiedenti asilo. Ipotesi intossicazione da cibo.
Una tragedia che sembra avvolta nel mistero. È accaduta a Retignano, frazione di Stazzema, nel cuore dell’Alta Versilia, dove nella giornata di ieri sono stati ritrovati i corpi senza vita di due giovani migranti di 21 e 23 anni all’interno dell’agriturismo Le Poiane, dove erano ospitati assieme ad un gruppo di circa 20 richiedenti asilo.
I due ragazzi, entrambi di nazionalità nigeriana, erano nella loro camera da letto dove un compagno di stanza, uscito momentaneamente per una commissione da effettuare assieme alla proprietaria della struttura, li ha trovati senza vita al suo rientro. Una volta scattato l’allarme, sul posto sono intervenute le ambulanze inviate dalla centrale operativa del 118, ma per i due profughi non c’era più niente da fare: sul posto sono quindi arrivati, subito dopo i carabinieri che hanno subito avvisato il magistrato di turno. La Procura ha immediatamente disposto che il medico legale si recasse di persona sul posto per cercare di accertare le ragioni del doppio, improvviso decesso. Secondo un primo esame esterno i due corpi non presentano segni di violenza, né ferite provocate da cause accidentali, il che porta ad escludere sia l’ipotesi dell’omicidio che quella dell’incidente.
Dovrebbe trattarsi invece di una intossicazione alimentare, ovvero sia i due giovani potrebbero aver ingerito qualche cibo o sostanze rivelatisi fatale: forse funghi.
In ogni caso il medico legale ha disposto l’autopsia per entrambi i cadaveri, con lo scopo di fare piena luce sulle cause effettive che hanno portato alla morte dei due migranti e capire con esattezza anche l’ora in cui si è consumata la tragedia. Le indagini dei carabinieri vanno adesso avanti per ricostruire le ultime ore di vita dei ragazzi, soprattutto per capire in che modo siano entrati in contatto con il cibo o le soIl stanze fatali; da capire in particolare se si tratti di alimenti acquistati all’esterno dell’agriturismo e se vi siano altri ospiti della struttura che li abbiano ingeriti.
I militari dell’Arma nel corso del pomeriggio di ieri hanno raccolto — non senza fatica, viste la poca dimestichezza con la lingua italiana da parte dei migranti — le testimonianze delle persone che attualmente vivono all’interno dell’agriturismo Le Poiane: il compagno di stanza delle due vittime, in particolare, ha raccontato che quando è uscito per la commissione i due ragazzi stavano bene e non presentavano nessun tipo di disturbo; uno di loro, nello specifico, stava pregando. Al ritorno nella struttura, invece, il macabro ritrovamento sul quale ora si indaga.
Domenica scorsa un altro richiedente asilo ospite di una struttura privata era stato ritrovato morto nella periferia di Lucca, ma in quel caso si era trattato di un decesso per cause naturali.
Le indagini La Procura ha disposto l’autopsia. Sui corpi dei giovani non ci sono segni di violenza