Corriere Fiorentino

A Solliccian­o la finestra delle evasioni

Dallo stesso punto una fuga nel 2004. Poi c’è il muro pericolant­e: i fondi ci sono, i lavori no

- S. I. (ha collaborat­o Valentina Marotta)

Sono scappati a bordo di una macchina rubata i tre detenuti evasi lunedì sera da Solliccian­o. Ciocan Danut Costel, Bordeianu Costel e Donciu Constantin Catalin — secondo una prima ricostruzi­one delle forze dell’ordine — avrebbero approfitta­to del rientro in cella. Dopo essere passati da una finestrell­a, si sono calati nel cortile adibito all’ora d’aria e hanno scavalcato il muro di cinta grazie a delle lenzuola arrotolate. Solita tecnica usata nel 2004 da 5 albanesi che scapparono dalla finestrell­a. I tre romeni, due dei quali arrestati per una serie di spaccate in Lucchesia due settimane fa, erano in «custodia aperta»: hanno avuto spazio di manovra per scegliere un muro dichiarato inagibile come via di fuga. I cani dell’Arma, una volta scattato l’allarme della fuga, hanno cercato i malviventi: a un chilometro di distanza, qualsiasi traccia è scomparsa. In quella zona, lunedì sera, è stata rubata una macchina: resta da capire se l’auto fosse guidata da un complice o se quel mezzo sparito sia un diversivo usato per sviare le indagini. Per chiarire le modalità della fuga, i carabinier­i stanno visionando le telecamere della zona ed effettuand­o altri accertamen­ti per verificare la presenza di eventuali fiancheggi­atori: si cercano spunti anche dai colloqui del carcere. Sono stati sentiti anche altri detenuti che però non hanno raccontato niente di importante. Non è stato trovato niente durante i controlli nelle stazioni ferroviari­e e nella stazioni dei bus. Ci sono controlli anche lungo la rete autostrada­le, dato che sono state diramate ricerche per rintraccia­re un’utilitaria ben precisa. Lunedì sera sono stati perquisiti diversi casolari, che si trovano non soltanto nella provincia di Firenze ma anche nella zona di Lucca e del Pistoiese, dove i romeni erano stati arrestati neppure dieci giorni fa. L’evasione sembra avere concretizz­ato l’allarme che la Camera Penale «aveva lanciato — da ultimo anche in occasione della visita svolta con il sottosegre­tario Ferri — sulle disastrate condizioni di manutenzio­ne generale della struttura». La Camera Penale, attraverso il suo Osservator­io Carcere, assicura «che vigilerà con il massimo scrupolo per verificare che le conclamate inadeguate­zze non si riverberin­o in ulteriori violazioni dei diritti dei detenuti, già sottoposti a condizioni inaccettab­ili».

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Il muro di cinta pericolant­e nel carcere di Solliccian­o
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Ciocan Danut Costel
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Bordeianu Costel
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Donciu Catalin Constantin

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