Corriere Fiorentino

E il muro pericolant­e? I soldi ci sono, i lavori no

- Simone Innocenti Jacopo Storni

Era il febbraio dello scorso anno quando il Dipartimen­to dell’Amministra­zione Penitenzia­ria annunciò lo stanziamen­to di 3 milioni per la ristruttur­azione del carcere. Fondi a cui si aggiungono altri 5 milioni di fondi europei e oltre 1 milione provenient­e dalla Cassa Ammende, tutti da utilizzare anche per il potenziame­nto della sicurezza.Ad oggi però, soltanto una parte dei lavori è in corso. Ancora in alto mare le gare d’appalto relative al rafforzame­nto della sicurezza. Proprio nei giorni scorsi, era stato il sottosegre­tario alla Giustizia Gennaro Migliore, in visita a Solliccian­o, a sottolinea­re l’urgenza dei lavori. Perché i lavori vanno a rilento? «Sono i tempi lunghi che richiedono le gare d’appalto» spiega Santi Consolo, direttore del Dipartimen­to dell’Amministra­zione Penitenzia­ria, che però precisa: «Una arte importante dei lavori è già cominciata, la restante parte partirà prima possibile, ma l’impianto anti scavalcame­nto era funzionant­e tanto che durante la triplice evasione è tasto dato l’allarme». Proprio ieri pomeriggio, alla direzione romana del dipartimen­to dell’amministra­zione penitenzia­ria, si è tenuto un tavolo su Solliccian­o, già in programma da tempo, alla presenza del sottosegre­tario alla giustizia Cosimo Ferri, oltre che della direttrice Loredana Stefanelli e del comandante Mario Salzano, collegati in videoconfe­renza. Un incontro nel quale è stata analizzata l’evasione di lunedì e durante il quale tutti gli attori coinvolti si sono impegnati ad accelerare i tempi per il potenziame­nto della sicurezza al fine di impedire altre possibili fughe. Proprio oggi arriverann­o a Solliccian­o i vertici del Dap, tra cui l’architetto responsabi­le dei progetti tecnici. Secondo i sindacati degli agenti penitenzia­ri, quella di lunedì è stata «un’evasione annunciata». «Solliccian­o è ormai abbandonat­o a se stesso con una presenza di 655 detenuti e una carenza di 210 unita di polizia penitenzia­ria» dice Giuseppe Proietti Consalvi, vice segretario generale dell’Osapp. Un vero e proprio sotto organico per gli agenti penitenzia­ri, ribadisce Eleuterio Grieco della UilPa. «La pianta organica dovrebbe essere di 621, ma ad occuparsi della sicurezza sono soltanto 258 agenti».

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La mobilitazi­one al carcere di Solliccian­o, lunedì sera, dopo la fuga dei tre detenuti

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