Corriere Fiorentino

Tassisti, ritorno in auto dopo gli scontri

Ma resta l’eco delle violenze a Roma. E ora l’attesa delle regole per i concorrent­i degli Ncc

- Giulio Gori

Lo sciopero dei tassisti è rientrato. Se martedì, Firenze era rimasta bloccata perché le auto bianche in servizio erano pochissime, ieri il grosso dei taxi è stato in movimento per tutto il giorno. Centocinqu­anta erano a Roma, per la grande assemblea sindacale, ma gli altri sono scesi in strada per lavorare. Perché martedì sera è arrivata la fumata bianca: il governo ha promesso di regolament­are l’universo degli Ncc, il noleggio con conducente che per i tassisti rappresent­a lo spauracchi­o.

Ieri, vista l’assenza dei «romani», era difficile trovare un taxi fermo in una delle aree di sosta in città: all’una e mezza, in piazza Stazione ci sono stati momenti in cui non s’è vista nemmeno un’auto. Anche se la coda dei turisti non ha mai superato i cinque minuti. Rispetto a martedì, il giorno dello sciopero, quando chi è rimasto a Firenze ha scioperato, i disagi sono stati pochi: molte meno le auto private in giro, così non si è ripetuto il «tappo» di martedì mattina in via Nazionale. E oggi, col rientro dei «romani», la situazione dovrebbe tornare alla normalità. Ora dunque è tregua, nei prossimi giorni non sono previste nuove iniziative, perché i tassisti hanno dato fiducia alle promesse del governo.

Dopo l’emendament­o Lanzillott­a, che rimandava la regolament­azione degli Ncc a fine anno, il ministro Giuliano Delrio e il viceminist­ro Riccardo Nencini martedì sera hanno promesso ai sindacati che torneranno sull’argomento entro un mese. Due i punti: il primo è la richiesta di rendere effettive le norme che impongono agli Ncc di stanziare nelle proprie rimesse e di non girare in strada come i taxi alla ricerca di clienti.

I tassisti non pretendono la geo-localizzaz­ione satellitar­e dei «rivali» (del resto a Firenze l’aveva chiesta Nardella per i taxi, ma loro l’avevano rifiutata), ma di fatto vogliono sapere come si muovono: con un foglio di servizio per segnare gli spostament­i e col riscontro dei telepass. Il secondo punto riguarda gli obblighi di servizio (divieto di rifiutare le corse non remunerati­ve allargato agli Ncc) e le tariffe: «Le nostre sono fisse, mentre loro le variano a piacimento: durante il nostro sciopero le hanno alzate alle stelle. Questo è dumping», dice Claudio Giudici, sindacalis­ta fiorentino di Uritaxi.

Ma se martedì sera tutti i sindacati hanno detto sì a Delrio — con l’impegno di rivedersi la settimana prossima — ieri mattina il fronte dei taxi a Roma si è spaccato. Alla sede del centralino del 3570, c’era il grosso della categoria, 700 tassisti. Ma 200 aventinian­i hanno deciso di darsi appuntamen­to in strada a Fiumicino. Così, se la grande assemblea ha ratificato la tregua col governo, tre sigle di categoria (Federtaxi, Usb e Ugl) si sono tirate indietro. «All’assemblea il clima era teso — spiega Giudici — ma ci dobbiamo fidare della serietà di Delrio e Nencini. Speriamo che dopo 8 anni di attesa sia la volta buona». I 150 fiorentini erano tutti alla sede del 3570. E, assicura Giudici, nessuno di loro sarebbe tra i fermati per gli scontri di piazza di martedì. Si tratterebb­e di quattro tassisti, due dei quali pare aderenti a Forza Nuova. Violenze, scontri con la polizia, tirapugni, saluti romani davanti alla sede del Pd: «Sono cose inaccettab­ili — commenta ancora Giudici — ma io mi sento di rappresent­are il 99 per cento di noi che ogni giorno porta il vostro bambino al tennis e vostra madre all’ospedale».

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A sinistra il gruppo dei tassisti fiorentini che ieri hanno partecipat­o all’assemblea romana in cui si è discusso dell’accordo raggiunto martedì notte dopo una giornata di dure proteste. Sopra il piazzale della Stazione che ieri è rimasto a lungo...
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