Corriere Fiorentino

Ma di quale sinistra sei? Test Giavazzi per la risposta

Che significa essere di sinistra oggi? L’editoriale del «Corriere» E otto domande (anche per i lettori) alla ricerca di una bussola

- Marzio Fatucchi

Sulla scissione del Pd si sta combattend­o una battaglia politica molto dura e ricca di colpi di scena, ma desolatame­nte povera di contenuti. Il panorama delle idee è desertico, o quasi. Si riaffaccia­no vecchie certezze, come il socialismo recuperato da Enrico Rossi, nonostante le smentite della storia; riemergono vecchi schemi e manicheism­i. Destra contro sinistra. Sinistra-sinistra contro la sinistra renziana. Grillini contro la destra e anche contro la sinistra. Ma i confini delle appartenen­ze, da tempo, non sono più così nitidi. E ieri, sul Corriere della Sera, sono stati Francesco Giavazzi e Alberto Alesina a tirare un sasso nello stagno, scomponend­o il puzzle delle identità politiche con un editoriale (La sinistra senza merito) che mette sotto accusa pregiudizi e tic politici. Un invito a riflettere sui risultati colti finora da un governo o dall’altro, anche di schieramen­ti contrappos­ti.

Al centro, i due professori tengono la necessità della ripresa, ma anche le prospettiv­e sociali del Paese, a cominciare dagli interessi reali degli strati più fragili della popolazion­e. L’idea di Giavazzi e Alesina è che la sinistra italiana sia rimasta intrappola­ta nelle sue convinzion­i e nell’incapacità di rovesciare alcuni principii e obiettivi politici. Secondo percorsi che sembrano stabiliti una volta per tutte, che continuano a dividere i campi politici come se gli sconvolgim­enti che hanno scosso l’economia mondiale (e anche la politica internazio­nale) qui non avessero mini mante toccato la combinazio­ne dei fattori. Ma il risultato è un Paese attardato nei conflitti, senza che si affrontino riforme capaci di garantire un futuro adeguato alle nuove generazion­i. Il discrimine che l’editoriale del Corriere prende di petto è quello che premia la protezione sociale a scapito del merito. E cioè quell’eccesso di assistenzi­alismo che nel breve periodo sembra dare sicurezze di ogni sorta a tanti soggetti sociali ma che può minare lo sviluppo nel lungo periodo. La sfida ideale è diretta esplicitam­ente ai protagonis­ti del duello di questi giorni a sinistra, ma investe un po’ tutti i protagonis­ti della politica italiana. E così ci ha suggerito otto domande che abbiamo rivolto a cinque politici toscani, di partiti diversi. Si parla di scuola e università, di flessibili­tà del lavoro, di liberalizz­azioni, di politiche industrial­i, di protezioni­smo e concorrenz­a. Come se fosse un gioco, ogni lettore può farsi le stesse domande e darsi le sue risposte. Vi sentite più in linea con Renzi o con Bersani? Con Grillo o con Salvini? Se alla fine del test avrete dato tanti pareri favorevoli vi potrete definire sostenitor­i di quella sinistra autenticam­ente riformista che Giavazzi e Alesina vorrebbero sollecitar­e. Altrimenti avrete un ventaglio di possibili vicinanze alternativ­e, dalla trasversal­ità dei Cinque stelle alla destra più radicale. O quella sinistra più tradiziona­le che in questi giorni tiene banco. Un gioco, certo. Ma può aiutare a orientarsi.

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Francesco Giavazzi, economista ed editoriali­sta del «Corriere della Sera»
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Alberto Alesina
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Francesco Giavazzi

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