Ma di quale sinistra sei? Test Giavazzi per la risposta
Che significa essere di sinistra oggi? L’editoriale del «Corriere» E otto domande (anche per i lettori) alla ricerca di una bussola
Sulla scissione del Pd si sta combattendo una battaglia politica molto dura e ricca di colpi di scena, ma desolatamente povera di contenuti. Il panorama delle idee è desertico, o quasi. Si riaffacciano vecchie certezze, come il socialismo recuperato da Enrico Rossi, nonostante le smentite della storia; riemergono vecchi schemi e manicheismi. Destra contro sinistra. Sinistra-sinistra contro la sinistra renziana. Grillini contro la destra e anche contro la sinistra. Ma i confini delle appartenenze, da tempo, non sono più così nitidi. E ieri, sul Corriere della Sera, sono stati Francesco Giavazzi e Alberto Alesina a tirare un sasso nello stagno, scomponendo il puzzle delle identità politiche con un editoriale (La sinistra senza merito) che mette sotto accusa pregiudizi e tic politici. Un invito a riflettere sui risultati colti finora da un governo o dall’altro, anche di schieramenti contrapposti.
Al centro, i due professori tengono la necessità della ripresa, ma anche le prospettive sociali del Paese, a cominciare dagli interessi reali degli strati più fragili della popolazione. L’idea di Giavazzi e Alesina è che la sinistra italiana sia rimasta intrappolata nelle sue convinzioni e nell’incapacità di rovesciare alcuni principii e obiettivi politici. Secondo percorsi che sembrano stabiliti una volta per tutte, che continuano a dividere i campi politici come se gli sconvolgimenti che hanno scosso l’economia mondiale (e anche la politica internazionale) qui non avessero mini mante toccato la combinazione dei fattori. Ma il risultato è un Paese attardato nei conflitti, senza che si affrontino riforme capaci di garantire un futuro adeguato alle nuove generazioni. Il discrimine che l’editoriale del Corriere prende di petto è quello che premia la protezione sociale a scapito del merito. E cioè quell’eccesso di assistenzialismo che nel breve periodo sembra dare sicurezze di ogni sorta a tanti soggetti sociali ma che può minare lo sviluppo nel lungo periodo. La sfida ideale è diretta esplicitamente ai protagonisti del duello di questi giorni a sinistra, ma investe un po’ tutti i protagonisti della politica italiana. E così ci ha suggerito otto domande che abbiamo rivolto a cinque politici toscani, di partiti diversi. Si parla di scuola e università, di flessibilità del lavoro, di liberalizzazioni, di politiche industriali, di protezionismo e concorrenza. Come se fosse un gioco, ogni lettore può farsi le stesse domande e darsi le sue risposte. Vi sentite più in linea con Renzi o con Bersani? Con Grillo o con Salvini? Se alla fine del test avrete dato tanti pareri favorevoli vi potrete definire sostenitori di quella sinistra autenticamente riformista che Giavazzi e Alesina vorrebbero sollecitare. Altrimenti avrete un ventaglio di possibili vicinanze alternative, dalla trasversalità dei Cinque stelle alla destra più radicale. O quella sinistra più tradizionale che in questi giorni tiene banco. Un gioco, certo. Ma può aiutare a orientarsi.