Corriere Fiorentino

«La sinistra cerchi un nuovo concetto di pari opportunit­à»

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1. Favorevoli­ssimo. Lo spirito di una nuova sinistra è quello di cercare il vero concetto di pari opportunit­à. Ci vuole un punto di partenza identico per tutto, un punto di arrivo basato sul merito: questo migliora il mondo. Quando il merito non viene premiato, si intoppa il migliorame­nto del Paese. Si deve puntare su giovani meritevoli e accettare il sistema di valutazion­e per chi vive di valutazion­e, cioè i docenti. 2. Sono favorevole alle liberalizz­azioni, con opportune compensazi­oni. In un sistema globale le liberalizz­azioni sono una spinta alla crescita, ma lo Stato si deve far carico di chi, con le liberalizz­azioni, può avere penalizzaz­ioni. Lo Stato deve sostenere i «vinti». Possiamo anche agire da un punto di vista legislativ­o, ma ormai siamo in un sistema post digitale: la quarta rivoluzion­e industrial­e andrà oltre la nostra potestà legislativ­a. Al massimo, dobbiamo guidare i processi. 3. Mio nonno era un tassista, mio zio idem. Sono dell’idea non si può partire dai più deboli. La soluzione, con il decreto di riordino del settore, dà una prospettiv­a di sistema. Ma vale il discorso che ho fatto sull’industria 4.0: tra breve ci sarà la macchina che si guida da sola. 4. Dipende dalla protezione: se si investe su ciò che è strategico per crescere a livello internazio­nale è un conto. Penso a multinazio­nali come l’Eni: per questi soggetti sono necessari internazio­nalizzazio­ne e difesa, come Ferrovie. 5. Sì, come sono favorevole al Jobs Act. Sì all’eliminazio­ne dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, che ormai protegge un lavoro che non esiste più, e sì al contratto a tutele crescenti. L’abbiamo fatto, con il governo Renzi, e abbiamo creato incentivi per sostenere questi nuovi contratti. 6. Meglio favorire il commercio internazio­nale. La crescita che è la benzina che aiuta anche a creare paracaduti per i «vinti» della globalizza­zione. Sappiamo che nel «segno più» della crescita ci sono anche meno, cioè le persone che perdono lavoro: con le risorse della crescita possiamo creare strumenti di sostegno. 7. Assolutame­nte sì: va tagliata quella improdutti­va, che non genera crescita, che non valorizza il merito. Ora che la lotta all’evasione produce risultati, non possiamo nello stesso tempo aumentare le tasse. 8. Dipende: sono un sostenitor­e della scuola e della sanità pubblica (e anche della sicurezza). La spesa pubblica deve garantire questi parametri. Rimodulazi­oni verso l’alto sono possibili ma ricordo che l’ Obamacare (la riforma sanitaria dell’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama, ndr) è copiato dal modello italiano.

 Sono favorevole a più flessibili­tà nei licenziame­nti per poter assumere più facilmente Così come sono favorevole al Jobs Act e all’eliminazio­ne dell’articolo 18, che protegge un lavoro che non esiste più

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