Fiorentina, adesso o mai più
A tutto sport: Strade Bianche e non solo
Tornano Bernardeschi e Chiesa. «Ci saranno novità soltanto nella fase difensiva»
SIENA Il clou sarà nel weekend del 4-5 marzo, quando le colline senesi faranno da palcoscenico romantico e impolverato per le due ruote del ciclismo. Torna, infatti, la grande classica «Rcs Strade Bianche» con la gara pro maschile, vinta l’anno scorso da Fabian Cancellara, che è stata inserita nel calendario Uci World Tour e la terza edizione della gara femminile che apre la stagione, mentre la domenica saranno di scena gli amatori della Gran Fondo che ha già registrato oltre 4 mila iscrizioni. Sarà, quello, il più caldo dei quattro finesettimana di «Siena Sport Weekend», cartellone di 30 eventi per la valorizzazione dello sport agonistico e amatoriale, promosso dal Comune di Siena e patrocinato dal Coni. Si comincia questa domenica con la «Terre di Siena Ultramarathon», la gara podistica che coinvolge migliaia di atleti provenienti da tutta Italia e impegnati su tre percorsi differenziati, tra strade bianche e asfaltate, con partenze da San Gimignano (per la 50 km), Colle Val d’Elsa (per la 32 km) e Monteriggioni (per la 18 km) e arrivo in Piazza del Campo. Nel programma degli eventi (disponibile sul sito internet del Comune) spazio anche per la campestre dentro le mura, pattinaggio su pista, judo, baseball, nordic walking e la grande boxe, oltre che per le iniziative solidali con nuoto, basket e para fitness. Si chiude il 19 marzo con lo spettacolo teatrale «Heysel: tutti sapevano tranne loro».
Serve un gol. E poi guai a pensare di poter gestire il vantaggio della gara d’andata. Stasera al Franchi, fischio d’inizio alle 21.05, la Fiorentina riceve il Borussia Monchengladbach nel ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League. Si riparte dalla punizione capolavoro di Federico Bernardeschi che una settimana fa, in Germania, consentì ai viola di portare a casa il primo round.
Guai, però, a pensare che la qualificazione agli ottavi sia cosa fatta: «Il vantaggio non deve indurci a gestire la partita — spiega Sousa — perché di fronte abbiamo un avversario forte, costruito per giocare in Champions League e che ha ritrovato le motivazioni dopo l’arrivo del nuovo allenatore. Giocano con grande intensità, gli spazi tra i reparti sono molto corti e non a caso all’andata abbiamo sofferto la loro rapidità. Ci siamo confrontati su quei 90 minuti, alla mia squadra ho chiesto di dare tutto, di concedere molto meno ai nostri avversari rispetto a una settimana fa e soprattutto di segnare almeno un gol affinché loro siano costretti a scoprirsi ulteriormente».
D’altronde stasera si fa sul serio, sfida da «dentro o fuori», e la Fiorentina non ha nessuna intenzione di chiudere in anticipo la propria stagione. Anzi, a sentire Paulo Sousa, superare l’ostacolo stasera avrebbe un grande valore anche per proseguire nella competizione europea: «Ogni partita è decisiva, lo sento dire da molti mesi, ma noi dobbiamo concentrarci solo su quel che possiamo controllare e saper gestire la pressione. Chi passerà questo turno ha forti possibilità di arrivare fino in fondo, il resto dipenderà dalla fortuna in fase di sorteggio».
E se a scendere in campo potrebbero essere più o meno gli stessi di giovedì scorso (l’unico assente tra i convocati è Milic per una frattura al setto nasale) sotto il profilo della tattica qualcosa potrebbe cambiare: «Strategicamente modificheremo qualche aspetto, in particolare nella fase difensiva, mentre in fase di possesso mi aspetto che la squadra sappia scegliere i momenti migliori per cercare la verticalizzazione. Serviranno velocità e tempismo».
Dunque con Carlos Sanchez pronto a sacrificarsi ancora in difesa («La fatica si sente ma queste sono gare che tutti vorrebbero giocare» dice il colombiano in conferenza stampa) tornerà Maxi Olivera a sinistra, mentre davanti è confermatissimo Nikola Kalinic. Torna a disposizione, in Europa League, anche Federico Chiesa oltre a Bernardeschi che dopo la squalifica che lo ha tenuto fuori a San Siro, sarà di nuovo titolare. Per Sousa, comunque, il ko di domenica non rappresenta un passo indietro rispetto alla vittoria di Monchengladbach: «Certe valutazioni arrivano solo dopo il risultato finale e ne sono inevitabilmente influenzate — argomenta l’allenatore portoghese — ma quello con il Milan, anche se non abbiamo vinto, non è stato un passo indietro. Siamo stati superiori per tutto l’arco del secondo tempo mostrando anche maggiore qualità. Abbiamo fatto di tutto per provare a vincere, solo che non ci siamo riusciti. La stessa scelta di piazzare Salcedo su Suso mi ha soddisfatto e i numeri a fine partita mi davano ragione. È normale che i giudizi siano influenzati dai risultati, ma un allenatore deve effettuare altri tipi di analisi». Il valore aggiunto diventa così il pubblico del Franchi che, secondo le ultime stime, dovrebbe superare le 26.000 presenze. «Il loro apporto sarà fondamentale — è l’appello finale di Sousa — così come lo è stato nello stadio del Borussia. Vedendo cosa accade nelle altre piazze mi sembra un buon numero di presenze, d’altronde a Firenze i tifosi ci sono sempre stati vicini. La loro spinta è fondamentale per consentirci di raggiungere i nostri obiettivi. Il loro sostegno può spingere la squadra a migliorare del 30% la propria prestazione».