E a Pistoia va in scena il professore del blues
Stasera al Manzoni il concerto sold out di John Mayall
L’appuntamento è il primo assaggio del Festival che si svolge in estate
Se chiedete a Eric Clapton, Jack Bruce, Mick Taylor, o a tanti altri della generazione dei super-gruppi, Cream in primis, lo sentirete ancora chiamare «il professore». E la sua band, i Blues breakers, a mezzo secolo di distanza ancora soprannominata come «l’università del blues». Non esiste suonatore di armonica a bocca che non abbia la sua fotografia sul comodino. Non esiste bluesman che non parli di lui come il padre, il nume tutelare del genere, almeno da questa parte dell’Atlantico. John May all, autore, pensatore, affabulatore in musica, polistrumentista onnivoro dall’armonica alla tastiera alle chitarre di ogni ordine e grado, comprese quelle a nove corde, è una delle ultime leggende viventi del blues.
Stasera alle 21 sarà in concerto al Teatro Manzoni di Pistoia insieme al bassista Greg Rzab e al batterista Jay Davenport. Manco a dirlo è già tutto esaurito da settimane. Mayall è l’uomo che ha insegnato cos’è e come si fa la musica a un’intera generazione di mostri sacri, quelli che oggi hanno fai 65 si 70 anni, i migliori del dopoguerra. Il suo primo insegnamento, per tutti, è stato: «Non suonare mai nello stesso modo». Urlava ai suoi discepoli di essere folli e affamati decenni prima che Steve Jobs sdoganasse il concetto con la sua famosa massima per gli studenti «stay hungry, stay foolish».
Capelli bianchissimi, quasi d’avorio, lunghi sul collo, volto allungato, scavato, sempre sorridente, con lo sguardo sempre dritto verso l’alto come voler ammiccare verso il cielo e dire «lo senti come suono?», John Mayall oggi ha 84 anni, uno dei curriculum più ricchi sia in quantità che in qualità della storia della musica moderna, e soprattutto è a lui che si deve, più che a chiunque altro, se le barriere tra il rock, il blues, il jazz e qualche altra decina di generi e sottogeneri sono state polverizzate. Da prima che la parola «fusion» fosse inventata. Ogni album che incide affronta un universo di idee completamente differente da quello precedente, eppure ha ancora voglia di mettersi in gioco: con un nuovo album di otto inediti più tre cover, Talk About That, realizzato insieme a Joe Walsh degli Eagles, e un nuovo tour che lo porta in Italia per due sole date, Pistoia e Mantova, prima di ripartire per la Germania.
L’appuntamento con il professor Mayall è infatti il primo importante assaggio del prossimo Pistoia Blues Festival, l’edizione numero 38, pensata in occasione delle celebrazioni di Pistoia Capitale della cultura 2017. Un’edizione speciale che proporrà tra giugno e luglio i live di Franco Battiato con la Royal Philharmonic Orchestra, il ritorno dei Gogol Bordello, Little Steven & The Disciples Of Soul, The Jesusand Mary Chain e Tom Odell.