Volanti in piazza, spacciatori nelle vie «In Santo Spirito si sentono intoccabili»
Continua il presidio di polizia davanti alla basilica, ma i pusher si spostano solo di qualche metro
La diaspora dei pusher dell’Oltrarno. In piazza Santo Spirito di spacciatori non se ne vedono più. Eppure l’apparenza può ingannare. Gli spacciatori abituali della zona infatti non hanno improvvisamente lasciato il quartiere per via del presidio di polizia, ma si sono semplicemente divisi in gruppetti spostandosi nelle strade vicine, lì dove nessuno li disturba. Venerdì sera, per esempio, ce n’erano tre in via delle Caldaie, un paio in via dei Serragli, accanto al noto internet point, e altri quattro in via Sant’Agostino, seduti sul marciapiede sotto Casa Santa Lucia o rintanati nei due corridoi, strettissimi e paralleli, causati dalle transenne dei cantieri di Publiacqua e Toscana Energia. Tra la gente si percepisce insicurezza, ed è per questo che molti, soprattutto le coppie e le ragazze, preferiscono fare un giro più lungo e passare per via Santo Spirito o via della Chiesa piuttosto che dover attraversare quei pochi metri. E basta davvero poco, soprattutto se l’alcol è corso a fiumi, a far scattare una scintilla, un diverbio, una zuffa. La cosa paradossale è che questo accade a poche centinaia di metri dalle due auto della polizia (ieri però ce n’era soltanto una) ferme davanti al sagrato della basilica. In giro, attorno alla piazza, nessun controllo, né in divisa né in borghese. E naturalmente i pusher ci sguazzano. Ma non è finita. Perché passata la mezzanotte, e andate via le pattuglie, tutto torna come prima, con gli spacciatori che riconquistano i loro posti abituali: l’angolo con via delle Caldaie e i gradoni di Palazzo Guadagni. Il video pubblicato sul sito del Corriere Fiorentino — in cui un residente di via delle Caldaie registra la preparazione delle dosi e la sniffata in strada all’ora dell’aperitivo — però sembra aver risvegliato un quartiere che quasi sembrava essersi abituato a scene del genere. Alcuni commercianti si dicono pronti a pagare di tasca propria dei vigilantes, altri chiedono al Comune più telecamere e fari, anche a costo di trasformare l’Oltrarno in un Grande Fratello. Come Carmine, che ha il suo pub, l’Archea di via dei Serragli, di fronte all’internet point dove si radunano i pusher: «La polizia è dietro l’angolo ma qui si continua a spacciare, si sentono i padroni del quartiere, degli intoccabili. Mi chiedo come mai per tutta la sera non si sia vista passare neanche una divisa, eppure non siamo messi meglio di piazza Santo Spirito. Io abito in questa strada e ho un bimbo di tre anni, non vedo l’ora che arrivi l’estate per portarlo via da Firenze e da questo degrado. Faccio notare alle istituzioni che la situazione è esplosiva, abbiamo paura anche per i nostri clienti perché quelle persone non hanno nulla da perdere. E comunque nel mio pub non entrano, gli ho fatto capire che non sono desiderati... ma che vita è questa?».