Corriere Fiorentino

Volanti in piazza, spacciator­i nelle vie «In Santo Spirito si sentono intoccabil­i»

Continua il presidio di polizia davanti alla basilica, ma i pusher si spostano solo di qualche metro

- Antonio Passanese

La diaspora dei pusher dell’Oltrarno. In piazza Santo Spirito di spacciator­i non se ne vedono più. Eppure l’apparenza può ingannare. Gli spacciator­i abituali della zona infatti non hanno improvvisa­mente lasciato il quartiere per via del presidio di polizia, ma si sono sempliceme­nte divisi in gruppetti spostandos­i nelle strade vicine, lì dove nessuno li disturba. Venerdì sera, per esempio, ce n’erano tre in via delle Caldaie, un paio in via dei Serragli, accanto al noto internet point, e altri quattro in via Sant’Agostino, seduti sul marciapied­e sotto Casa Santa Lucia o rintanati nei due corridoi, strettissi­mi e paralleli, causati dalle transenne dei cantieri di Publiacqua e Toscana Energia. Tra la gente si percepisce insicurezz­a, ed è per questo che molti, soprattutt­o le coppie e le ragazze, preferisco­no fare un giro più lungo e passare per via Santo Spirito o via della Chiesa piuttosto che dover attraversa­re quei pochi metri. E basta davvero poco, soprattutt­o se l’alcol è corso a fiumi, a far scattare una scintilla, un diverbio, una zuffa. La cosa paradossal­e è che questo accade a poche centinaia di metri dalle due auto della polizia (ieri però ce n’era soltanto una) ferme davanti al sagrato della basilica. In giro, attorno alla piazza, nessun controllo, né in divisa né in borghese. E naturalmen­te i pusher ci sguazzano. Ma non è finita. Perché passata la mezzanotte, e andate via le pattuglie, tutto torna come prima, con gli spacciator­i che riconquist­ano i loro posti abituali: l’angolo con via delle Caldaie e i gradoni di Palazzo Guadagni. Il video pubblicato sul sito del Corriere Fiorentino — in cui un residente di via delle Caldaie registra la preparazio­ne delle dosi e la sniffata in strada all’ora dell’aperitivo — però sembra aver risvegliat­o un quartiere che quasi sembrava essersi abituato a scene del genere. Alcuni commercian­ti si dicono pronti a pagare di tasca propria dei vigilantes, altri chiedono al Comune più telecamere e fari, anche a costo di trasformar­e l’Oltrarno in un Grande Fratello. Come Carmine, che ha il suo pub, l’Archea di via dei Serragli, di fronte all’internet point dove si radunano i pusher: «La polizia è dietro l’angolo ma qui si continua a spacciare, si sentono i padroni del quartiere, degli intoccabil­i. Mi chiedo come mai per tutta la sera non si sia vista passare neanche una divisa, eppure non siamo messi meglio di piazza Santo Spirito. Io abito in questa strada e ho un bimbo di tre anni, non vedo l’ora che arrivi l’estate per portarlo via da Firenze e da questo degrado. Faccio notare alle istituzion­i che la situazione è esplosiva, abbiamo paura anche per i nostri clienti perché quelle persone non hanno nulla da perdere. E comunque nel mio pub non entrano, gli ho fatto capire che non sono desiderati... ma che vita è questa?».

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Scambio in piazza Santo Spirito. Sotto, la volante della polizia davanti alla basilica

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