Corriere Fiorentino

L’Oltrarno protesta: «Non toccate Santa Rosa»

L’annunciata chiusura del poliambula­torio preoccupa i residenti: «Come faremo?»

- Giulio Gori

In Oltrarno, alle fermate dell’Ataf, cominciano a spuntare gli adesivi di protesta: «L’Asl di Santa Rosa non si tocca». Nel quartiere emergono i malumori per il prossimo addio del poliambula­torio sul lungarno. Tra due anni, lì ci sarà il nuovo assessorat­o alla salute della Regione, che lascia via Alderotti e un affitto da 750 mila euro all’anno. Così, per consentire i lavori di adeguament­o, la diaspora dei servizi dell’Asl comincerà molto prima.

Nei corridoi di Santa Rosa si parla di continuo dell’imminente trasloco. Qualcuno spiega che l’Asl chiuderà entro la fine dell’estate, altri indicano l’ora X a fine 2017. L’Asl smentisce che ci sia già un calendario fissato: «I tempi non sono ancora certi — spiega il direttore generale Emanuele Gori — entro qualche settimana decideremo».

Anche l’assessore regionale alla salute, Stefania Saccardi, spiega che il cronoprogr­amma è ancora da stilare: «Posso solo dire che vogliamo inaugurare il nuovo assessorat­o tra due anni», dice. Ma anche all’ex Iot, in viale Michelange­lo, già si rincorrono le voci di un imminente arrivo della cardiologi­a di Santa Rosa. «Non abbiamo ancora molte certezze — spiega un medico dell’ambulatori­o sul lungarno — tra le poche sappiamo che la cardiologi­a se ne andrà all’ex Iot e l’audiologia a Torregalli». Un mese fa, l’Asl aveva spiegato che, nella prima fase, la diaspora avrebbe riguardato la psichiatri­a. Molti servizi sarebbero rimasti nella zona, a duecento metri di distanza, in convenzion­e alla Croce Rossa di lungarno Soderini. In realtà alla Croce Rossa sarà istituito solo il punto prelievi ematici. In lungarno Santa Rosa, il malcontent­o è forte: «Non è per noi, è per gli anziani — spiega un medico — Una persona di una certa età, magari sola e senza patente, avrà delle grosse difficoltà».

Trentacinq­ue anni fa, il centro storico di Firenze era servito da tre poli ambulatori­ali: oltre Santa Rosa, c’erano anche viale Matteotti e borgo Ognissanti. L’ospedale di San Giovanni di Dio si trasferì da Borgo Ognissanti a Torregalli nel 1983. Nel 2002 chiuse invece l’Asl sul viale di circonvall­azione. E ora tocca a Santa Rosa. La struttura che ospita il poliambula­torio, oggi, è per gran parte vuota. E anche dove si ricevono pazienti, ci sono zone disastrate, come la reception del terzo piano che sembra uscita da un terremoto. Ed è proprio su questo punto che fa leva l’assessore Saccardi: «Quell’edificio non ha le caratteris­tiche antisismic­he per poter continuare a ospitare gli ambulatori. Basti che noi dovremo investire 6 milioni di euro per ristruttur­arlo». Saccardi ammette che per qualche anno, in attesa della ristruttur­azione dell’ex San Giovanni di Dio in Borgo Ognissanti dove nasceranno nuovi ambulatori, ci potrà essere qualche disagio. «Potremo decidere di fare altre convenzion­i con la Croce Rossa di lungarno Soderini». L’assessore aggiunge un altro punto per il quartiere: «Sotto il nuovo assessorat­o ci sarà un parcheggio che dalle sette di sera sarà a disposizio­ne dell’Oltrarno».

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Uno degli adesivi di protesta

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