Corriere Fiorentino

L’iceberg che si sciolse a forza di risate e caffè

- Di Enzo Fileno Carabba

Anna aveva un cuore di ghiaccio, in quel tempo. Il massimo che poteva dare alle persone, e in particolar­e agli uomini, era una certa freddezza con accenni di acidità. Babbo Natale le regalò il solito pensiero: come posso fare per evitare una di quelle feste di capodanno che non capisco e odio? Studiò piani sottili che non funzionaro­no. Una sua amica la portò a una classica cena da sconosciut­i, a qualche chilometro dalla città. Speriamo di impantanar­ci del fango lungo la strada, pensò Anna. Ma niente, non c’era fango che potesse fermare l’amica. Tale perseveran­za era dovuta al fatto che il suo fidanzato aveva un amico single. Anche Anna era single. Avevano dunque deciso di metterli insieme. Cupido è spesso un’entità formata da almeno due persone spinte da un’idea malsana. Anna si presentò alla cena con il massimo entusiasmo possibile, consideran­do la freddezza di quel periodo. Si sentiva un iceberg, ma voleva essere un iceberg simpatico. Non ricordava i nomi. Si ritrovò seduta davanti a un ragazzo. Andrea, si disse, ma certo, lui è Andrea. Da certi sguardi degli amici capì subito il tranello del Cupido a due teste. Comunque trovava che Andrea fosse buffissimo. L’iceberg cominciò a ridere e continuò per tutta la serata. Il ragazzo, che non credeva di essere così divertente, si chiese: che costei abbia qualche rotella fuori posto? L’amica gli lesse nel pensiero e disse: «Era un pezzo che Anna non si divertiva così». Allora lui, incoraggia­to, si lanciò in un abbordaggi­o particolar­e. Le prese una mano, la guardò negli occhi e le disse: «Che unghie lunghe». Poi le porse un mandarino: «Me lo peli?». Questa volta risero insieme. Terminata la serata, il Cupido a due teste riportò a casa Anna e arrivati sotto il portone sorridendo chiese: «Allora, vuoi il numero di Marco?». «Marco chi?!». Questa risposta gettò Cupido nello sconforto. Era stato tutto inutile? Eppure l’iceberg aveva riso per tutta la serata. Poi venne fatta luce: Marco era Andrea, o viceversa! Anna prese il numero ma non chiamò, la serata era stata piacevole ma il ghiaccio era ancora bello compatto. Se avesse dovuto fidanzarsi tutte le volte che rideva cosa avrebbe fatto dopo aver visto un film comico? Marco tornando a casa pensava: come è carina, non è possibile che una cosa così spudoratam­ente combinata stia funzionand­o. Infatti non si sentirono più. Ma un giorno, in un’altra città, lei per caso lo vide nella folla e gli scrisse: «Eri tu?». «Sono io». «Se vuoi prendiamo un caffè in amicizia». Presero tantissimi caffè. E un pomeriggio di settembre lui le venne incontro con una maglietta gialla e lei capì che era LUI. Andrea, anzi Marco. L’iceberg si era sciolto. Così, senza rendersene conto, come fanno gli iceberg.

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Un bacio Anna e Andrea
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