IL RISCHIO CROLLO E UN PIANO «G»
Si usa ancora parlare di ultima spiaggia quando un allenatore rischia l’esonero? È un modo di dire che risale (forse) al titolo di un lontano film del filone apocalittico, anno 1959, regista Stanley Kubrick, un film nel quale perfino l’elegante Fred Astaire dal ballo facile era coinvolto in una storia da fine dell’umanità. È da allora (forse) che si parla di ultima spiaggia per gli allenatori di calcio e se questa spiaggia esistesse davvero sarebbe più affollata di quella di Rimini a Ferragosto, tante sono le volte che è stata evocata. Ecco, la partita di stasera contro il Torino, questa sfida gocciolante amicizia con la squadra granata, potrebbe essere l’ultima spiaggia di Paulo Sousa. Già, il fratello Toro. L’altra sera a Coverciano è stato proiettato il film documentario di Gian Paolo Ormezzano sul Grande Torino, su quella squadra di giocatori indimenticabili, tragicamente belli, per cui pianse tutta un’Italia che aveva più cuore. Ma veniamo, con un ritardo che mi auguro perdonato, alla partita di stasera. Più che l’avversario, comunque abbastanza valido; più che la Fiorentina, comunque poco valida, sarà l’ambiente che — oltre al gioco — potrà risultare determinante. Il pubblico, si presume, avrà poca pazienza e non ci sarà perdono per il primo errore. È in queste circostanze che la memoria emerge e mette in fila gli acquisti sbagliati, gli acquisti mai visti, gli acquisti mancati, gli errori confessati. Paulo Sousa ha molte responsabilità, tutte quelle che competono a un allenatore, stemperate da qualche buona trovata (ad esempio il lancio di Chiesa) e comunque sia rimane — anche in mezzo alle sue trovate meno indovinate — un cuoco che, per usare le sue stesse parole, ha fatto la frittata con le uova che aveva. La frittata ormai è fatta, le uova non erano un granché. Alla fine del campionato mancano la bellezza o la bruttezza di 13 partite, compresa quella di stasera, e se la posizione di Sousa diventasse insostenibile, la soluzione, in un campionato senza traguardi e senza rischi, potrebbe essere quella interna (Guidi) come ha scritto su questo giornale Ernesto Poesio. Di sicuro sarebbe la migliore per le sorvegliate casse della società.