Corriere Fiorentino

Il mini derby delle deluse Ma Sinisa nega: «È falso»

Viola e granata hanno tradito le aspettativ­e: troppi gol subiti

- Di Alessandro Bocci

Sinisa Mihajlovic, che in questi giorni non se la passa tanto meglio del suo collega Paulo Sousa, presentand­o Fiorentina-Torino ha raccontato una piccola bugia, sapendo di mentire: «Non è una sfida tra deluse». E invece lo è. A un terzo dalla fine del campionato sono fuori dalla corsa all’Europa, per entrambe obiettivo dichiarato durante un’estate piena di speranze.

Il Toro, per la verità, è ancora più indietro della Fiorentina. Ma la sostanza non cambia. Basta dare un’occhiata alla classifica per farsi prendere dallo sconforto. Le due squadre, sempre unite da un solido gemellaggi­o, non sono state in grado di mantenere le promesse. I granata sono partiti meglio ma, come spesso succede alle squadre di Mihajlovic, hanno rallentato. La Viola appassita non ha mai saputo trovare continuità, un terribile ottovolant­e emozionale che sta pagando a caro prezzo: basti pensare che in campionato non ha mai vinto più di due partite di fila. E se stasera al Franchi si misurano due grandi attaccanti, il caliente Gallo Belotti e il freddo Kalinic, vedremo all’opera due difese disastrose.

Corvino per notti e notti sognerà, come nel peggiore degli incubi, i quattro gol subiti su palle inattive nello spazio di 20 minuti dal Borussia Moenchengl­adbach, epilogo amaro di una stagione già fallimenta­re alla fine di febbraio. Ma anche la difesa del Toro fa acqua da tutte le parti: 40 gol subiti in 25 partite, 4 domenica scorsa all’Olimpico contro la Roma, proprio come Borja Valero e compagni che in totale ne hanno rimediate 35. Secondo gli statistici, che spulciano gli archivi con costanza maniacale, una delle peggiori cinque della storia granata. Quella viola, invece, rischia di vincere il poco ambito premio della più perforata dell’era Della Valle. E il calcio insegna che se non si chiude la porta, difficilme­nte si va lontano.

Vediamo, dunque, cosa offrirà il posticipo del Franchi, semivuoto per via della contestazi­one. La Fiorentina, ancora sotto choc dopo le follie europee, saprà rialzare la testa? Mihajlovic, esonerato cinque anni fa, potrebbe prendersi la rivincita tutta in una volta, provocando a sua volta l’esonero di Sousa. Per la verità non crediamo che questo sia il primo pensiero di Sinisa, impegnato a ritrovare il Toro dell’andata, tanto da avviare una mezza rivoluzion­e con l’esclusione di giocatori pesanti come Valdifiori e l’ex Ljajic, il fiore all’occhiello della campagna acquisti di Cairo. Intanto si preoccupa di respingere le critiche, a suo avviso troppo severe. «Ho letto tante cose brutte sulla mia squadra e sulla società, sembra che all’improvviso ci siano solo macerie. Non è così. Non posso nascondere una flessione, ma siamo in ripresa e i risultati arriverann­o. In ogni caso abbiamo 4 punti in più dell’anno scorso».

Sousa, invece, ne ha 9 di meno e se stasera la Fiorentina darà risposte negative, quella con il Toro potrebbe passare alla storia come l’ultima panchina viola del portoghese. In poco più di un anno la storia si è ribaltata. Da maestro a gobbo, l’amaro calice di Paulo che ha una sola possibilit­à per salvare la faccia e, in misura parziale, la stagione: chiudere con dignità. Inseguire ogni partita come fosse l’ultima, sperando in una rimonta europea contraria alla logica e a cui non crede più nessuno.

Miha sbotta «Ho letto tante parole brutte sulla squadra sembra che adesso ci siano solo macerie»

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Nikola Kalinic
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Andrea Belotti

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