Enegan, scommessa tutta elettrica sul futuro della mobilità
Enegan e il Polo di Navacchio scommettono sulla mobilità intelligente e la Valdera
Trecentoventicinque nuove colonnine di ricarica per veicoli elettrici in tutta la Toscana, ideati e prodotti in Valdera. Il progetto si chiama «Eve» — Electric Vehicle Energy — ed è frutto di una partnership tra Enegan, trader di luce e gas, il Polo Tecnologico di Navacchio e Dielectrik, azienda che lavora alla progettazione e alla produzione di prototipi di generi elettronici ed informatici. L’investimento di Enegan è partito con l’acquisizione del ramo di un’azienda di Pontedera — il nome non è stato svelato — e proseguirà con la realizzazione di una nuova industria produttiva, sempre nel polo industriale della città della Vespa. Il ramo acquisito è composto da un’unità operativa di 10 persone, ed è stato scelto perché «sebbene sia una piccola realtà, ha un grandissimo valore tecnologico e 30 anni di esperienza nel settore», dice il presidente di Enegan Andrea Guarducci. «L’acquisizione — aggiunge — in prospettiva ci serve per diventare attori importanti di un nuovo mercato in espansione. Il piano di sviluppo di Eve infatti prevede varie assunzioni in relazione ai piani commerciali in via di redazione».
Guarducci non dice l’entità dell’investimento sul nuovo polo produttivo: «Ancora non sappiamo le dimensioni esatstrutture te della struttura, che è ancora in fase di progettazione perché dipenderà da come risponderà il mercato, così come per il numero di addetti», ma spiega perché è stata scelta Pontedera: «È un polo industriale importantissimo e strategico riconosciuto a livello mondiale». Se il mercato delle auto elettriche stenta a prendere il volo in Italia, il progetto di Enegan punta a dotare il territorio delle infra- necessarie allo sviluppo del settore. «Eve» è nato con un bando di ricerca regionale per l’installazione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici in Toscana. Le colonnine verranno distribuite in funzione della densità della popolazione delle varie province toscane e di altre variabili di sviluppo del territorio. «A dicembre 2016 si contavano 437 macchine elettriche in Toscana e rispetto al 2015 il numero è raddoppiato», spiega Guarducci. «In questo numero non sono compresi i mezzi di carsharing e carpooling. La Toscana — aggiunge — che ad oggi conta circa 2.400.000 di veicoli a motore endotermico, avrà una variazione stimata di circa 600.000 veicoli a motore elettrico quindi questo vuol dire che il 25% dei veicoli saranno elettrici». Le colonnine andranno quindi a servire un mercato esistente, ma saranno anche infrastrutture in grado di «in- centivare» l’acquisto di nuove auto elettriche. Nonostante le grandi aspettative sulla mobilità elettrica però, l’Italia resta indietro: appena 2.560 i veicoli elettrici venduti nel 2016, per un valore di 75 milioni di euro. Solo lo 0,1% dell’intero mercato dell’auto e senza nessuna crescita rispetto al 2015.
A dirlo sono i dati dell’Emobility Report, elaborato dal Politecnico di Milano, in cui si descrivono due possibili scenari al 2020: quello in cui la vendita di auto elettriche diventa elemento trainante per lo sviluppo di questo settore, e quello invece in cui prevale l’infrastruttura di ricarica nel dettare i volumi del mercato. «Ci posizioneremo in modo bidirezionale rispetto a questi due scenari — sottolinea Guarducci — Certamente tutto il mondo della smart mobility avrebbe un grande slancio con l’arrivo dei contributi governativi per l’incentivazione dello sviluppo di questo mercato, già previsti dalla Comunità Europea, oltre all’Iva agevolata».
La Toscana si farà trovare preparata, almeno per le infrastrutture: «Vogliamo permettere ai nostri piccoli campioni tecnologici e alle imprese intorno a noi di avere importanti vantaggi competitivi», commenta il presidente del Polo Tecnologico Andrea Di Benedetto, «soprattutto quelle come Enegan che sappiano immaginare il futuro e cogliere i vantaggi dell’open innovation».
Il presidente di Enegan Guarducci «Investiamo nel potenziamento delle infrastrutture per la ricarica perché siamo convinti che incentivi il mercato dei veicoli elettrici»