Corriere Fiorentino

«CASO AIRBNB»: RITARDI E (IN)COMPETENZE

- Di Silvia Ognibene

Il Governo ha impugnato la legge toscana sul turismo mettendo nel mirino il cuore del provvedime­nto: sarà la Corte Costituzio­nale a stabilire se normare gli affitti turistici sia di competenza della Regione (come sostiene Palazzo Strozzi Sacrati) o dello Stato (come sostiene Palazzo Chigi). Con l’articolo 70 della legge regionale, l’assessore Stefano Ciuoffo aveva tentato di dare delle regole al boom degli affitti Airbnb, limitando l’attività non imprendito­riale. Secondo il Governo, questa è una violazione dell’articolo 117 della Costituzio­ne che assegna allo Stato la titolarità esclusiva dei provvedime­nti in materia di tutela della concorrenz­a. Il conflitto tra la Regione e lo Stato non è nuovo: per limitarci ai casi più recenti, sono state impugnate anche la legge sulle cave, quella sulle concession­i balneari e quella sul commercio. È allora lecito chiedersi se gli uffici regionali non possano fare una valutazion­e preliminar­e dell’esito cui andranno incontro i provvedime­nti adottati: che senso ha passare mesi fra polemiche e modifiche, quando una verifica più accurata potrebbe dire fin dal principio che certe norme sono destinate ad infrangers­i contro un muro? Ma è altrettant­o lecito chiedersi qual è l’alternativ­a: di fronte all’inerzia del Governo centrale, incapace di regolament­are in tempi utili nuovi fenomeni economici, può una Regione rispondere con altrettant­o lassismo? La cronaca dei giorni recenti racconta di uno Stato incapace di dare risposte ai cambiament­i rapidi e profondi di tanti settori economici. E di amministra­zioni regionali incapaci a loro volta di trovare risposte efficaci senza uscire dai propri confini. Mentre le istituzion­i continuano il gioco dell’oca, chi può si organizza per fare affari sfruttando le falle di un sistema normativo fermo al secolo scorso. E esplodono le proteste.

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