Chi sale, chi scende: il borsino del calcio toscano Dai campionati professionistici a quelli dei dilettanti
Pisa
E’ già domani. Vigilia di
campionato per il Pisa, all’Arena Garibaldi arriva un Carpi in caduta libera. Gattuso chiama a raccolta i tifosi («il loro sostegno sarà fondamentale») ma per l’adeguamento della capienza a 10mila posti (attualmente sono 8500) ci sarà ancora da attendere. Dei lavori di ristrutturazione dello stadio e dei progetti di restyling completo se ne discuterà in Consiglio comunale, sempre domani. L’apertura del sindaco Filippeschi fa ben sperare. Futuro, ma anche presente. Che non concede al Pisa il tempo di godersi il primo successo esterno, contro l’Ascoli (fondamentali i nuovi, Masucci e Angiulli). «Il match con il Carpi sarà determinante», il monito di Gattuso. La sua squadra (imbattuta nel 2017) ora è fuori dai play-out, ma la penalizzazione incombe…
Livorno
Non è solo il Gorgonzola, in generale sono i bocconi
apparentemente piccoli a risultare indigesti a questo Livorno. Una settimana fa la sconfitta casalinga contro la Giana Erminio, squadra della città del formaggio, ha significato l’addio ai sogni di gloria e di rimonta sull’Alessandria che aveva perso a sua volta, contro la Cremonese. Ieri i piemontesi hanno ripreso la marcia contro il piccolo Tuttocuoio, mentre gli amaranto segnano ancora il passo (e si ritrovano a meno 9 dalla vetta) a Meda, campo dove gioca in affitto le gare casalinghe il Renate, paese brianzolo che non ha uno stadio a norma. Con quattromila abitanti la
realtà più in miniatura dell’intera Lega Pro, dove resiste fieramente da sette stagioni. Quest’anno vede i play-off dove ritroverebbe il Livorno a cui ha imposto un grigio 0-0. «Abbiamo sparato a salve», la fotografia di mister Foscarini.