Corriere Fiorentino

Chi sale, chi scende: il borsino del calcio toscano Dai campionati profession­istici a quelli dei dilettanti

- di Filippo Baffa e Gabriele Noli

Pisa

E’ già domani. Vigilia di

campionato per il Pisa, all’Arena Garibaldi arriva un Carpi in caduta libera. Gattuso chiama a raccolta i tifosi («il loro sostegno sarà fondamenta­le») ma per l’adeguament­o della capienza a 10mila posti (attualment­e sono 8500) ci sarà ancora da attendere. Dei lavori di ristruttur­azione dello stadio e dei progetti di restyling completo se ne discuterà in Consiglio comunale, sempre domani. L’apertura del sindaco Filippesch­i fa ben sperare. Futuro, ma anche presente. Che non concede al Pisa il tempo di godersi il primo successo esterno, contro l’Ascoli (fondamenta­li i nuovi, Masucci e Angiulli). «Il match con il Carpi sarà determinan­te», il monito di Gattuso. La sua squadra (imbattuta nel 2017) ora è fuori dai play-out, ma la penalizzaz­ione incombe…

Livorno

Non è solo il Gorgonzola, in generale sono i bocconi

apparentem­ente piccoli a risultare indigesti a questo Livorno. Una settimana fa la sconfitta casalinga contro la Giana Erminio, squadra della città del formaggio, ha significat­o l’addio ai sogni di gloria e di rimonta sull’Alessandri­a che aveva perso a sua volta, contro la Cremonese. Ieri i piemontesi hanno ripreso la marcia contro il piccolo Tuttocuoio, mentre gli amaranto segnano ancora il passo (e si ritrovano a meno 9 dalla vetta) a Meda, campo dove gioca in affitto le gare casalinghe il Renate, paese brianzolo che non ha uno stadio a norma. Con quattromil­a abitanti la

realtà più in miniatura dell’intera Lega Pro, dove resiste fieramente da sette stagioni. Quest’anno vede i play-off dove ritrovereb­be il Livorno a cui ha imposto un grigio 0-0. «Abbiamo sparato a salve», la fotografia di mister Foscarini.

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