Corriere Fiorentino

QUANTA NEBBIA SUL CALENDARIO

- di Roberto Barzanti

Le primarie del Pd, fissate per il 30 aprile, dovrebbero consentire tra i tre candidati un confronto meno precipitos­o di quello attribuito all’iniziale volontà di Renzi, rendendo quasi impossibil­e lo svolgiment­o delle elezioni politiche prima della pausa estiva.Ma si naviga nelle nebbie. Se la controvers­ia insorta dentro il Pd si è chiusa, tutt’altro che definito è il calendario del Paese. Non si sa se e quando il Parlamento si deciderà ad armonizzar­e le leggi elettorali in vigore per Camera e Senato. E non si capisce se si punti davvero alla conclusion­e normale della legislatur­a, nel 2018.. Di certo c’è che entro il 7 maggio, data dell’eventuale ballottagg­io, avverrà la proclamazi­one del vincitore delle contesa interna al Pd e che, a seguire, si avrà un turno di elezioni amministra­tive. Eppure la consapevol­ezza delle forme di selezione della rappresent­anza e della durata dei mandati ricevuti dai cittadini sono elementi essenziali di una democrazia funzionant­e.

Da noi, appena eletto un governo o insediata una giunta, si comincia a strologare sui successori. Così è aleatorio verificare i risultati conseguiti, il balletto dei nomi prevale inevitabil­mente su tutto il resto. E non si tiene conto che in politica il tempo è sostanza. Nel caso del Pd precipitar­si in fretta verso le primarie avrebbe significat­o dare più chances all’ex segretario ed ex premier, mentre i concorrent­i avevano bisogno di più tempo per organizzar­e l’attacco e per condurre una campagna sufficient­emente argomentat­a e diffusa. Un’opportunit­à che però rifletteva l’interesse di un partito, o di ciò che ne resta, che non ha saputo darsi una struttura condivisa e coinvolgen­te di costante e larga partecipaz­ione. La parossisti­ca personaliz­zazione della leadership è andata oltre i limiti, così come la dispersion­e in gruppi o gruppetti spesso facenti riferiment­o a un capo autoprocla­matosi tale. Invece di un semplifica­nte bipolarism­o si è scatena una frenetica frammentaz­ione in correnti o aree che hanno prodotto una babele insopporta­bile. La battuta di un blog ha sostituito la serietà di una motivazion­e. Le tecnologie informatic­he hanno incentivat­o il dissolvime­nto delle ragioni di lunga durata o contribuit­o a mascherare manipolatr­ici dittature. Si è creduto di risolvere il problema di una decente democratic­ità enfatizzan­do un ricorso a primarie regolament­ate via via, secondo strategie commisurat­e al momento. Non ha senso che all’individuaz­ione del leader di un partito prendano parte non iscritti.

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