UN SEGNALE PER TUTTI
(a.gag.) Un avvertimento agli spacciatori che, pizzicati a spacciare ieri, poliziotti e carabinieri ritrovavano in piazza già oggi. Un segnale ai residenti e ai commercianti di Santo Spirito e agli stessi uomini delle forze dell’ordine. La volontà della Questura è quella di portare un colpo decisivo a chi tiene le redini dello spaccio in Oltrarno.
Da Santo Spirito ai Cie di Catania e Caltanisetta con un biglietto di sola andata nelle tasche degli otto spacciatori fermati in questi giorni di controlli e piazza presidiata. Una svolta che certo non può essere la soluzione definitiva. Sia perché il questore Intini ha dovuto trovare posti liberi nei Cie siciliani (che significa spese di trasferta e uomini sottratti ai pattugliamenti del territorio), sia perché nessuno può garantire che quegli otto spacciatori torneranno davvero nei loro Paesi d’origine. Però è una svolta, che deve far riflettere sull’utilità dei centri di identificazione e espulsione, sgombrando il campo dalle ideologie. Forse ha ragione il ministro Minniti: bisogna ripensare i Cie, che devono essere più piccoli e soprattutto non devono essere un luogo disumano. Per consentire tutto ciò però vanno realizzati in tutte le regioni italiane, anche per sopperire a certe lacune del nostro sistema giudiziario. Quante volte un pusher arrestato è poi stato ripreso a spacciare nella stessa piazza il giorno dopo? Lo sanno bene i residenti dell’Oltrarno, lo sanno bene le forze dell’ordine che hanno sempre vissuto questa stortura come una beffa insopportabile. Di certo un colpo allo spaccio in Santo Spirito è stato assestato. Un segnale che serviva.