Confindustria archivia le spaccature: a Salvadori il 90%
Il «reggente» designato nuovo presidente dalla giunta: «Tornare importanti per la città è possibile»
Né sorprese, né spaccature. Dopo mesi e settimane di tensioni Confindustria Firenze ha deciso di voltare pagina e la giunta dell’associazione ha designato presente, con il 90% dei consensi dei presenti, Luigi Salvadori, attuale presidente facente funzioni. La sua è stata l’unica candidatura portata dai saggi alla giunta di ieri e dopo un breve dibattito è arrivo il voto e la decisione di fare presto per l’elezione dell’imprenditore del campo sanitario. Con la convocazione della giunta cui dovrà presentare programma e squadra e l’assemblea generale che dovrà eleggerlo prima di Pasqua.
Ha retto insomma l’accordo con la parte dell’associazione che spingeva per una candidatura di Lapo Baroncelli, presidente dei Giovani industriali, chiudendo le designazioni a maggioranza non ampia, come accaduto con gli ultimi due presidente di via Valfonda, Simone Bettini e Massimo Messeri, il manager di Nuovo Pignone che si è dimesso lo scorso agosto, ad un anno dal suo insediamento contestando il fatto di non poter applicare il suo programma, cui è subentrato Salvadori come facente funzioni. I saggi hanno tenuto una lunga relazione, sottolineando la richiesta di unità arrivata da tutti gli associati e dopo la designazione Salvadori ha tenuto un breve discorso. «Ho dedicato questa giornata e il biennio che mi aspetta a mio babbo Giorgio, che è stato in Confindustria 25 anni e mi ha insegnato ad amare l’associazione ed il Partito Liberale. Paolo Targetti, all’inizio degli anni ’90, quando mio babbo morì, mi chiamò in associazione e non potevo non ricordarlo — spiega Luigi Salvadori — Il risultato della giunta dimostra che le tensioni del passato sono superate, che c’è voglia di unità, di ottimismo. Ci siamo riuniti su obiettivi concreti». Quali obiettivi? «Confindustria deve tornare ad essere una presenza fondamentale per la città e la regione. Vogliamo non solo dialogare con le istituzioni, ma collaborare, proporre, condividere progetti ed esigenze, senza contrapposizione ma per trovare soluzioni. Il nostro motto deve essere “è possibile”, sia come imprenditori che come cittadini».
E secondo Salvadori la presidenza dimezzato temporalmente non è un problema. «Scadrò nel luglio 2019 e c’è tempo per agire sia all’interno dell’associazione, accelerando la sua ristrutturazione, sia all’esterno, su progetti importanti, danno anche una mano come sulla questione dell’aeroporto o sul piano strategico della Città metropolitana».