La tomba della Montagnola riapre tutti i fine settimana
La sua struttura ricorda le grandiose tombe micenee, con la falsa cupola a lastre e l’imponente dromos, un corridoio lungo 14 metri, che porta fino alla sala funeraria circolare. Chiusa da decenni, e visitabile solo in rare occasioni, da maggio la tomba monumentale della Montagnola sarà aperta tutti i sabati e le domeniche dell’anno, dalle 9 alle 12, grazie a un accordo firmato ieri dal Comune di Sesto e dalla soprintendenza. A custodire il bene e a fare da guide ci penseranno gli associati della Pro loco che hanno assicurato la loro disponibilità anche per gli accessi infrasettimanali riservati alle scuole. Con la riapertura della Montagnola prende corpo la realizzazione del «Percorso archeologico dello Zambra», che comprenderà, dopo alcuni interventi di restauro e valorizzazione, anche la tomba della Mula, l’acquedotto romano e la necropoli di Palastreto. Si tratta della più antica necropoli del territorio fiorentino, con tombe a pozzetto al cui interno erano contenuti ossari e cinerari villanoviani dell’VIII secolo a.C. «Il ruolo della Soprintendenza sarà quello di vigilare e fornire supporto storico e scientifico, soprattutto per quello che riguarderà eventuali operazioni di restauro», ha detto il soprintendente di Firenze, Prato e Pistoia Andrea Pessina. «La Montagnola rappresenta un tesoro che vogliamo valorizzare — ha aggiunto il sindaco Lorenzo Falchi — Con questa firma compiamo un primo passo essenziale verso la creazione di un sistema turistico-culturale che metta la nostra città in connessione con i percorsi esistenti nell’area metropolitana, attirando visitatori e facendo conoscere la bellezza del nostro territorio attraverso il racconto del suo passato».