Corriere Fiorentino

E il presidente del Tar bombardò Peretola

La nuova pista? Una scelta illogica e irragionev­ole. Corna contro il rischio incidenti

- Marotta

Il presidente del Tar della Toscana Armando Pozzi «Quello di Peretola è un nuovo aeroporto, non un progetto di potenziame­nto della pista». Non usa mezze misure il presidente del Tar della Toscana, Armando Pozzi, nemmeno alla cerimonia di inaugurazi­one dell’anno giudiziari­o, l’ultima della sua carriera: andrà in pensione entro fine anno. Un’accusa alle scelte della politica sul futuro scalo fiorentino che, secondo Pozzi, sono viziate da «eccesso di potere».

«Quello di Peretola è un nuovo aeroporto, non un progetto di potenziame­nto della pista». Non usa mezze misure il presidente del Tar Armando Pozzi, nemmeno alla cerimonia di inaugurazi­one dell’anno giudiziari­o, l’ultima della sua carriera: andrà in pensione entro fine anno.

«La classe politica vuole dotare la Toscana di un aeroporto più lungo, più grande, più bello orientato in modo diverso rispetto all’attuale ma per noi quella scelta politica è viziata da eccesso di potere per difetto di istruttori­a, irrazional­ità e illogicità. Sul ricorso contro la variante — incalza — abbiamo applicato le norme urbanistic­he che caratteriz­zavano quella zona, improntata a una delicatezz­a ambientale e idrogeolog­ica». Per questo il Tar ha valutato «non del tutto ragionevol­e e razionale il progetto alla luce del Piano di Indirizzo territoria­le».

Pozzi ricorda passi della sentenza dello scorso agosto sull’aeroporto senza abbandonar­e l’ironia: «Gli aerei volano a 60, 70 metri di altezza rispetto alla Scuola Maresciall­i dei carabinier­i col rischio che, facendo corna, possa esserci un incidente». Ora l’ultima parola tocca al Consiglio di Stato: «Dovrà stabilire se abbiamo applicato bene le regole urbanistic­he». Ad ascoltare le parole del presidente, nell’aula del palazzo in via Ricasoli ci sono il sindaco Dario Nardella, il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, il procurator­e Giuseppe Creazzo.

Ci sono i magistrati con tocco e toga e gli avvocati amministra­tivisti. Il presidente Pozzi richiama quella decisione su Peretola che ha diviso la classe politica, ma non a caso: «Il giudice amministra­tivo — spiega — è giudice dei diritti fondamenta­li: ambiente, paesaggio, accoglienz­a e sicurezza, salute, istruzione. Non è colpa del Tar se la Costituzio­ne ha voluto assicurare tutela contro il potere esecutivo e non è colpa del Tar se esso deve stabilire, in base alla legge chi ha torto o ragione senza guardare un faccia a nessuno, amministra­tore pubblico o privato cittadino che sia».

Passa in rassegna, poi, anche la decisione sul termovalor­izzatore di Case Passerini e ricorda il procedimen­to sulle sale gioco («per il quale lo Stato riveste il doppio ruolo di difensore delle fasce deboli da proteggere dal fenomeno della dipendenza e di procacciat­ore di affari»). E dice la sua anche sul nuovo codice degli appalti: «È farraginos­o e pesante come il vecchio, tra regimi speciali e atti amministra­tivi di varia natura». E anche l’accelerazi­one che il legislator­e ha dato al rito degli appalti, ricorda Pozzi «rischia di trasformar­e il tar nel giudice degli interessi economicam­ente forti con il pericolo di disumanizz­arlo».

Quanto alla sintesi degli ultimi dodici mesi nel 2016 è diminuito il numero dei ricorsi: 1.779 contro i 2087 dell’anno precedente. Tra le questioni, la più ricorrente è l’edilizia con 416 casi analizzati dai giudici amministra­tivi. Sul fronte sentenze 416 i ricorsi accolti, 726 quelli respinti.

 La stroncatur­a L’obiettivo non è un ampliament­o dell’aeroporto, ma uno scalo nuovo

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Il presidente del Tar Armando Pozzi all’inagurazio­ne dell’anno giudiziari­o

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