Il caffè di Giuliano
Presentato a Palazzo Vecchio il progetto del nuovo impianto. Della Valle: «È la sfida più importante» La base ottagonale omaggio alla città. Nardella: «Non si torna indietro, via ai lavori tra due anni»
Una silhouette a fiore, 40 mila posti a sedere e coperti da un tetto trasparente e tecnologico. A Palazzo Vecchio, il patron viola Andrea Della Valle, il presidente esecutivo Cognigni e il sindaco Nardella hanno alzato il sipario sul nuovo stadio a Novoli: «Un momento storico».
Come il Battistero, il tamburo della Cupola del Duomo e le Cappelle Medicee. Il nuovo stadio viola omaggia la storia dell’architettura fiorentina. Con una silhouette esterna «a fiore» e una grande base ottagonale, forma geometrica già «radicata nella storia della città» e perfetta per diventare la piazza sulla quale far sorgere un impianto da 40 mila posti a sedere, interamente coperto, hi-tech e destinato a cambiare (in meglio) il futuro della Fiorentina. Secondo le stime viola infatti, il nuovo stadio costerà 420 milioni di euro ma garantirà circa 30 milioni di utili all’anno. Una cifra in grado di rinforzare le possibilità economiche del club sul mercato e puntare alle zone altissime della classifica: «Sarà il Rinascimento viola — dice Andrea Della Valle — questo è un momento storico, mi verrebbe da dire “dove eravamo rimasti?”».
Nove anni dopo l’idea della Cittadella Viola a Castello, la Fiorentina, nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio e alla presenza del Ministro allo Sport Luca Lotti («Il calcio si rilancia attraverso le infrastrutture, sono fiero che la mia Firenze lo faccia con un progetto così bello») e il dg della Federcalcio Michele Uva, presenta il nuovo stadio alla Mercafir. Un’idea che proietta i viola nel futuro: «Questo è un punto di non ritorno — aggiunge il sindaco Dario Nardella — Il progetto vale 4 mila posti di lavoro e porterà Firenze ad avere il nuovo stadio. Avevo detto che c’erano 7 possibilità su 10 di farlo: ora dico 9. E aggiungo che lo stadio non resterà una cattedrale nel deserto perché sarà raggiungibile attraverso tramvia, aeroporto, stazione, in auto e anche in bici». A sette metri dal campo L’impianto («Al nome penseremo più avanti, magari lanciando un sondaggio», dice Adv), sarà rialzato per ovviare al problema delle falde acquifere sottostanti, mentre gli spalti saranno coperti da un tetto ecologico e trasparente (il materiale si chiama EFTE) che salvaguarderà il manto erboso. Come ha spiegato Daniela Maffioletti, professoressa bocconiana entrata tre anni fa nel Cda viola proprio per seguire le procedure dello stadio, «i posti a sedere della curva Fiesole saranno a 7 metri dal campo, perché volevamo far diventare lo stadio come un catino d’entusiasmo». L’impianto prevede 3 mila metri quadri di pannelli solari, illuminazione led, irrigazione con recupero di acqua piovana, più dieci punti di ristoro, il museo Fiorentina, parchi giochi per bambini, lounge e zona relax. Al nuovo stadio poi si potrà entrare semplicemente con uno smartphone in mano, in cui caricare il biglietto e la mappa Gps per raggiungere il proprio posto a sedere.
La prima pietra nel 2019
Servirà però ancora un po’ di pazienza. «La prima pietra è prevista per l’autunno 2019 — spiega Nardella — per i lavori invece serviranno altri due anni. Entro il 2021 contiamo di vedere la prima partita della Fiorentina a Novoli». Non solo stadio comunque. Perché nei 48 ettari di Cittadella, sono previsti un centro commerciale da 77 mila metri quadri, un hotel con 200 camere, la nuova sede viola, un parcheggio da 700 posti auto, un altro per le bici, un centro sportivo per le giovani leve viola e altri 7 mila metri quadri di spazio riservato agli eventi extra calcistici, utili per far vivere l’area anche al di là delle partite. «Lo scetticismo? Dimostreremo coi fatti che tutto questo si trasformerà in realtà — giura il presidente esecutivo Mario Cognigni — costruiremo un tempio sopraelevato che ci permetterà di superare i nostri limiti. A Campo di Marte invece vorremmo mantenere il Centro Sportivo e costruire un vero e proprio distretto viola per il settore giovanile».
A caccia di partner
Chiarito il progetto e presi i meritati applausi della gremita Sala d’Arme di Palazzo Vecchio per il progetto, i plastici e il bellissimo video-presentazione (in platea c’era la dirigenza viola al completo, la Giunta e parte del consiglio comunale), Fiorentina e Comune ora dovranno vincere le loro partite prima di iniziare davvero a costruire. Mentre Nardella cercherà l’accordo con UnipolSai per spostare il mercato ortofrutticolo a Castello, i viola dovranno completare la documentazione consegnata a dicembre per permettere di avviare la conferenza dei servizi (mancano il progetto per l’albergo e il piano di sostenibilità economico-finanziaria) e soprattutto dovranno chiudere gli accordi con eventuali partners commerciali: «Ora che i tempi per realizzare l’impianto sono più chiari — spiega Cognigni — sarà più facile firmare contratti di sponsorizzazione con i nostri interlocutori esteri. Ci teniamo a precisare però che chi collaborerà con noi lo farà solo per il progetto stadio, la Fiorentina non è in vendita». «La famiglia Della Valle resterà al timone viola — aggiunge Adv — nel frattempo cercheremo di mantenere la squadra al livello di questi anni: in fondo se abbiamo giocato in Champions e in Uefa significa che qualcosa di buono abbiamo fatto. A maggio poi abbiamo appuntamento con Bernardeschi per il rinnovo del suo contratto: vogliamo blindarlo e tenerlo con noi per farlo diventare il simbolo della Fiorentina del futuro».
Un investimento da 420 milioni, il club in cerca di partner Spalti a 7 metri dal campo e una copertura trasparente