A ChiantiBanca tutti fuori, salvo Bini Smaghi
Tempesta al vertice di ChiantiBanca: si dimette il Dg Bianchi e con lui 5 membri del Cda. Tutto sarebbe legato alle irregolarità rilevate da Bankitalia durante l’ispezione. Resta al timone Bini Smaghi.
Si sa il tema di cui dovrebbe parlare, l’Unione Europea. E si sa che la prima lezione si terrà prima dell’estate. Non si conosce il contratto. Matteo Renzi insegnerà (terrà delle «lectures») alla Stanford University. Per la precisione, alla sede fiorentina della prestigiosa università. L’indiscrezione, ormai nota da giorni, non viene confermata dalla riservatissima direttrice Ermelinda Campani. Ma ormai è una certezza. E non può essere una sorpresa: il legame con l’università di via dei Bardi va avanti da anni. Un legame nato quando Renzi era presidente della Provincia di Firenze, grazie al gemellaggio con la Santa Clara County (la provincia Usa dove ha sede Stanford). Poi da sindaco lavorò molto con Campani sul tema dell’abuso di alcol da parte degli studenti Usa. Nel 2013, la Stanford aveva chiamato l’allora sindaco ad inaugurare la nuova sede in via dei Bardi: forse, il miglior discorso in inglese fatto in pubblico (tra quelli noti). Fu presentato come «rising star», stella nascente della politica italiana. D’altra parte Roberto D’Alimonte, «padre» dell’Italicum e sostenitore delle riforme di Renzi, è stato visiting professor alla Stanford (ha tenuto «lezioni» anche alla sede fiorentina). E sempre in via dei Bardi ha tenuto il corso autunnale Veronica De Romanis, moglie di Lorenzo Bini Smaghi, molto vicino a Renzi. Diventato premier, proprio una delle visite più importanti negli Usa l’ha fatta alla Stanford nel 2015. Ci è tornato anche dopo la sconfitta referendaria. E se il suo inglese ha bisogno di una sonora rinfrescata, pare che la soluzione sia stata già trovata: terrà le lezioni in italiano. Ma quanto guadagnerà? Il compenso per 45 ore di corso, nelle università Usa a Firenze, varia dai 3.500 ai 7.500 euro. «Ma la discrezionalità sul compenso — spiega chi ci lavora — ad un ex primo ministro da parte della casa madre può essere molto elevata».