Mercafir a Castello, perché adesso si può
Cittadella e mercato (spostato più a nord) liberi dai vincoli aeroportuali: i tempi si accorciano
un anno (ottimisticamente). Nel frattempo, il Comune rivede il Pue, cioè il piano urbanistico di Castello, area di proprietà di UnipolSai. Per prevedere, appunto, di cambiare tutto, e poter trasferire il mercato ortofrutticolo in 20 ettari di quei 168 di cui è composta quest’area.
Questa parte urbanistica (carte e piani) potrebbe concludersi a fine 2017 (quella che riguarda la progettazione esecutiva dello stadio in realtà anche dopo). E qui entra la soluzione trovata da Palazzo Vecchio e dalla Fiorentina. La società viola ha spostato i parcheggi nelle zone che ricadevano sotto vincolo aeroportuale, superando il vincolo stesso. Per questo il sindaco dice «il progetto del nuovo stadio è compatibile sia con il piano di rischio dell’ attuale aeroporto, sia con il piano di rischio per la nuova pista». E aggiunge: «Nel Pue di Castello può essere inserita la nuova Mercafir, in base alle nostre valutazioni, col rispetto dei vincoli aeroportuali». Così fa capire (di più non può dire perché è ancora in fase di confronto con UnipolSai) che l’area scelta per la Mercafir è un quadrante di 15-20 ettari nell’area a nord, compatibile già ora con i vincoli sia della pista attuale che della futura pista parallela. Non c’è bisogno di attendere il nuovo aeroporto per partire sia con la nuova Mercafir che con il nuovo stadio. Se non ci saranno contenziosi da carte bollate e ricorsi con UnipolSai, il 2018 potrebbero cominciare già le progettazioni del trasferimento e i primi lavori propedeutici. Certo, vanno trovati 70 milioni di euro per il nuovo mercato (e capire chi lo costruisce, se la Mercafir stessa o i privati) e la Fiorentina deve sborsare la cifra per acquistare l’area (tra i 15 ed i 19 milioni). Però proprio slegando il futuro delle due strutture — Cittadella viola e nuova Mercafir — da Peretola si accelera tutta l’operazione. Insomma, si toglie il bastoncino dello Shangai.
Il 2018 dunque dovrebbe partire con la «gara», cioè il confronto con possibili altri competitor per realizzare lo stadio (che però dovrebbero presentarsi con una squadra in serie A e fare un’offerta migliorativa), quello della conclusione della (possibile) Valutazione di impatto ambientale. Della progettazione esecutiva, dopo che la gara sarà assegnata. E l’anno in cui la Fiorentina dovrà trovare il partner finanziario-industriale per l’operazione, agevolata dalla«norma per bancabilità ad hoc per progetti che partano nell’ambito della procedura prevista dalla legge sulla realizzazione degli stadi» ricorda Nardella. Cioè la legge 147, quella che dà tempi contingentati (120-180 giorni) per le autorizzazioni a costruire. Così si potrebbe arrivare al 2019 con una parte dei lavori alla Mercafir già partiti, i cantieri del nuovo stadio che nella fase propedeutica cominciano con la Mercafir ancora attiva (ma per poco). Rispettando i tempi dati: prima partita, 2021. Certo, poi c’è l’altra partita, quella aeroportuale, con Toscana Aeroporti che si è detta interessata a Castello: dovranno comunque espropriare 30 ettari dell’area. L’acquisto totale — di cui hanno parlato i vertici della società — potrebbe velocizzare l’operazione: ma per il momento è solo un’ipotesi.