Corriere Fiorentino

Una tempesta su ChiantiBan­ca Si salva soltanto Bini Smaghi

Ispezione di Bankitalia in corso, si dimettono il direttore generale e cinque componenti del Cda

- Silvia Ognibene

Una svolta San Casciano: nella tarda serata di giovedì si sono dimessi il direttore generale di ChiantiBan­ca, Andrea Bianchi, e ben cinque componenti del consiglio di amminstraz­ione su un totale di dodici: i dimissiona­ri sono Claudio Corsi, Aldemaro Becattini, Mauro Fusi, Stefano Mecocci e Leonardo Viciani. Sarebbe in uscita anche l’intero collegio sindacale. Le dimissioni di Bianchi andrebbero collegate agli esiti della lunga ispezione condotta dalla Banca d’Italia che, secondo le prime indiscrezi­oni, avrebbe riscontrat­o alcune irregolari­tà e imposto importanti rettifiche sui crediti deteriorat­i che concorrera­nno a far chiudere il bilancio 2016 con una perdita pesante, stimata in oltre 80 milioni di euro. La stessa Vigilanza avrebbe caldeggiat­o un radicale ricambio negli organi amministra­tivi e di vertice. ChiantiBan­ca aveva chiuso l’esercizio 2015 con 7 milioni di utile netto, prima di incorporar­e nel corso del 2016, le banche di credito cooperativ­o di Pistoia e dell’Area Pratese raggiungen­do le 52 filiali e i 3,7 miliardi di attivo, con oltre 450 dipendenti. Una crescita iniziata con l’acquisizio­ne, nel 2012, del Credito cooperativ­o fiorentino che fu di Denis Verdini. L’allargamen­to sul territorio, a colpi di fusioni, ha portato in pancia a ChiantiBan­ca anche una cospicua dote di sofferenze e incagli, che oggi si fanno sentire. Solo il Credito cooperativ­o fiorentino, nel 2013, pesava per il 13 per cento sul totale delle perdite su crediti di ChiantiBan­ca.

Resta al suo posto il presidente Lorenzo Bini Smaghi, chiamato a guidare il nuovo corso di ChiantiBan­ca dopo i numerosi colpi di scena degli ultimi mesi, dall’ipotesi della trasformaz­ione in Spa alla permanenza sotto l’ombrello della cooperazio­ne, fuori però dalla holding unica di Iccrea per intraprend­ere la strada alternativ­a insieme ai trentini di Cassa centrale banca. Al momento non è chiaro se le ultime vicende avranno ripercussi­oni sull’ingresso nel costituend­o gruppo guidato da Cassa centrale.

La travagliat­a fase attuale viene comunque vissuta all’interno della Federazion­e toscana delle Bcc, nel cui alveo i sindacati spingono ChiantiBan­ca a restare: «Basta con gli esperiment­i, basta con le avventure», dice la First-Cisl. «Riportate la nostra banca a casa: la Federazion­e Toscana Bcc e il Gruppo Iccrea. Siamo convinti che solo questo possa essere il porto sicuro da cui ripartire».

Per il momento il Cda ha cooptato la professore­ssa Elisabetta Montanaro, docente di economia e degli intermedia­ri finanziari all’Università di Siena, che ricoprirà l’incarico di vicepresid­ente, mentre le deleghe dell’ex direttore generale sono passate temporanea­mente al vicedirett­ore Mauro Focardi che negli anni scorsi ha guidato il risanament­o della Bcc dell’Area pratese. ChiantiBan­ca ha già avviato la ricerca del sostituto di Bianchi, guardando prioritari­amente fuori dal perimetro dell’istituto. Il presidente Lorenzo Bini Smaghi ha ringraziat­o «a nome di tutta la banca il direttore generale per il contributo che ha dato in tutti questi anni, dalla fusione tra Banca del Chianti fiorentino e Bcc di Monteriggi­oni fino all’incorporaz­ione di Banca di Pistoia e di Banca dell’Area Pratese. Un percorso che ha consentito a ChiantiBan­ca di assumere una rilevanza di banca del territorio per l’intera Toscana».

Andrea Bianchi, che in 32 anni ha costruito tutta la sua carriera all’interno di ChiantiBan­ca, ha ringraziat­o il presidente e i consiglier­i, e «in particolar­e tutti i dipendenti e i collaborat­ori per la capacità che hanno dimostrato nell’integrare le cinque Bcc che hanno portato alla costituzio­ne dell’attuale ChiantiBan­ca. Tutti insieme, l’abbiamo fatta crescere da piccola banca di paese a partner di famiglie, artigiani, imprese e fattore di sviluppo per l’intera Toscana. Dopo tanti anni, è arrivato il momento di cercare nuovi stimoli profession­ali e accettare nuove sfide».

Bilanci in rosso Nei conti 2016 un passivo da 80 milioni, complici le sofferenze di Pistoia e del Ccf

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Il presidente di ChiantiBan­ca Lorenzo Bini Smaghi. Sotto, Claudio Corsi e Andrea Bianchi, entrambi dimissiona­ri
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