Corriere Fiorentino

Monte dei Paschi, un mese per il piano di ristruttur­azione

- Mauro Bonciani

Tre mesi per capire il futuro di Banca Monte dei Paschi di Siena. Dopo il consiglio di amministra­zione di giovedì inizia a chiarirsi l’agenda di Rocca Salimbeni per i prossimi mesi, quando si concretizz­eranno quei passaggi decisivi che vedranno lo Stato diventare azionista con quasi il 70% e l’istituto messo in sicurezza con una ricapitali­zzazione e la cessione dei crediti deteriorat­i. Il Cda è stato preceduto dalla notizia che il confronto con l’Ue si era «sbloccato» e così giovedì la banca ha potuto approvare la «proposta preliminar­e del piano di ristruttur­azione» ed inviarlo «alle autorità competenti per avviare il confronto volto alla finalizzaz­ione del piano stesso e alla sua approvazio­ne da parte delle autorità». Tradotto, dopo aver portato la previsione di ricapitali­zzazione da 5 a 8,8 miliardi, la banca guidata dall’Ad Marco Morelli ha dovuto riscrive il piano industrial­e e rivedere gli obiettivi e adesso serve il via libera dell’Ue in una partita che vede coinvolto anche il ministero dell’economia. I tempi, e il dialogo, non si annunciano brevi ma realistica­mente a maggio potrebbe arrivare l’ok europeo che farà scattare la nuova fase: un mese per convocare l’assemblea straordina­ria che dovrà varare la ricapitali­zzazione precauzion­ale, con il salvataggi­o pubblico previsto dalle norme europeo e l’uso di parte del fondo salva banche da 20 miliardi di euro varato dal governo Gentiloni a dicembre. In estate con il nuovo assetto azionario sarà varato anche il nuovo consiglio di amministra­zione, e si deciderà la permanenza o meno come ad di Morelli, mentre per l’uscita dello Stato dal Monte servirà molto più tempo, uno o due anni. Nel frattempo il 12 aprile è in programma l’assemblea degli azionisti della Banca e soprattutt­o arriverà il via libera al piano di ristruttur­azione si capirà se arriverann­o ulteriori tagli al personale e alla filiali rispetto a quelli previsti in precedenza, cioè 2.600 esuberi e 500 sportelli in meno entro il 2019 (oggi sono rispettiva­mente 25.500 e 2.000).

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L’Ad Marco Morelli

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