Corriere Fiorentino

Cascine, un pusher ogni dieci passi

Passanti infastidit­i fin da piazzale Vittorio Veneto. E lo spaccio si sposta intorno alla Leopolda

- Antonio Passanese (Ha collaborat­o Jacopo Aiazzi) © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nel parco delle Cascine, nonostante gli ultimi blitz delle forze dell’ordine, il supermarke­t della droga è sempre aperto e ben fornito.Nei pratoni, sui viali e sull’argine dell’Arno, di giorno o di notte, si può trovare qualcuno pronto a offrire hashish, marijuana, coca ed eroina. Ogni dieci passi — fin da piazzale Vittorio Veneto, fuori dal parco, fino alla piscina Pavoniere — avvicinano con una scusa («Mi fai accendere?», «Hai una sigaretta?») e poi vanno al sodo: «Ti serve qualche droga? Qui abbiamo tutto, basta chiedere. Roba buona, provala...». I pusher, per lo più ghanesi, senegalesi e nigeriani, si sono divisi in gruppi e sono così ben organizzat­i che, non appena fiutano il pericolo, si disperdono in pochi secondi. Possono contare sulle sentinelle in bici posizionat­e in punti strategici che, in caso di pattugliam­enti, corrono da una parte all’altra per lanciare l’allarme. Ma non appena il peggio è passato eccoli tornare di nuovo al loro posto.

Giovedì alle Cascine di spacciator­i se ne contavano almeno una cinquantin­a. Un mercato fiorente che vede nei ragazzi i clienti preferiti. Come poco dopo pranzo, quando dal tram provenient­e da Scandicci sono scesi dieci studenti, aria stralunata e zaino in spalla: si sono frugati nelle tasche, hanno messo insieme un bel gruzzolett­o e poi si sono diretti verso un gruppo di ghanesi per comperare «erba». Ma nel supermarke­t della droga c’erano anche persone un po’ più attempate alla ricerca di qualcosa di forte. E dopo un veloce giro e qualche chiacchier­a sono state accontenta­te anche loro.

I frequentat­ori abituali del parco — le famiglie, i runner, gli anziani che portano a passeggiar­e i cani — fanno finta di non vedere ciò che accade sotto i loro occhi: «Abbiamo paura ma che possiamo fare? Meglio il silenzio che una coltellata — dice una mamma a passeggio con i suoi due figli — Questa gente è violenta, non ha nulla da perdere».

Lo spaccio si sta allargando a macchia d’olio anche verso Porta al Prato e la ex stazione Leopolda. Ieri mattina, nei pressi dello spazio espositivo, c’era un pusher nordafrica­no all’angolo tra via Luciano Bausi e largo Porta Leopolda che, in un’oretta di lavoro, ha venduto diverse «palline» bianche che teneva nascoste in buco creato nell’attraversa­mento che dalla Leopolda sbuca in via Ponte alle Mosse. La situazione, in quell’area, è così al limite che in serata il comitato Peretola Baracca, con quello di San Jacopino e di Novoli, hanno organizzat­o un presidio davanti alla facoltà di architettu­ra. Una trentina di persone — tra loro anche il leader di CasaPound Saverio Di Giulio — si sono ritrovati nel piazzale delle Cascine con fiaccole e striscioni: «Contro il degrado e l’abbandono riprendiam­oci le Cascine».

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 ??  ?? Un momento della fiaccolata in piazzale Del Re organizzat­o dai comitati Peretola Baracca, San Jacopino e Novoli, contro lo spaccio In alto, pusher in azione in piazzale Vittorio Veneto
Un momento della fiaccolata in piazzale Del Re organizzat­o dai comitati Peretola Baracca, San Jacopino e Novoli, contro lo spaccio In alto, pusher in azione in piazzale Vittorio Veneto

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