Caro mister Ranieri ti scrivo
Domani al Franchi arriveranno molti dei protagonisti della Fiorentina anni Novanta Lulù Oliveira non potrà esserci, ma parla di quel periodo con entusiasmo: «Momenti indimenticabili»
«La Fiorentina mi ha invitato, ma non riesco ad esserci. Però saluto con grande affetto tutti i tifosi». Parola di Luis Oliveira, uno dei grandi protagonisti degli anni Novanta viola, soprattutto di quella squadra che con Ranieri alzò la Supercoppa italiana a Milano. Il «falco» Lulù domani, in occasione di Fiorentina-Cagliari e nell’ambito delle celebrazioni per i 90 anni della squadra, non potrà essere al Franchi con i suoi compagni di un tempo, ma ci sarà con il cuore: «Mi ha chiamato Antognoni — spiega — e mi ha fatto molto piacere. Purtroppo ho già un impegno improrogabile. Sarà bello per i tifosi che in quegli anni hanno vissuto momenti belli e vincenti, rivedere gli ex giocatori. Anzi, qualcuno andrà allo stadio più per salutare qualche ex campione piuttosto che per vedere la partita, visto il momento della Fiorentina. E sarà bello anche per i protagonisti di allora essere di nuovo a Firenze. Mi dispiace tanto non esserci, anche perché avrei voluto rivedere mister Ranieri».
Sì, perché King Claudio, condottiero in viola di un percorso splendido partito dalla serie B nel 1993-94 e arrivato fino alla semifinale di Coppa delle Coppe nel 1997, è uno degli ospiti più attesi della festa di domani al Franchi. «Quando è stato esonerato dal Leicester — racconta Oliveira — gli ho mandato un messaggio con scritto “Mi dispiace mister, non è giusto, purtroppo il calcio è così”. Lo stimo e avrei voluto riabbracciarlo, abbiamo passato bei momenti insieme. La targa consegnata da Antognoni
Quando è stato esonerato dal Leicester gli ho mandato un sms Sousa? Peccato per com’è andata in Europa Chiesa sarà un campione
a Vittorio Cecchi Gori? Per quello che ho vissuto a Firenze, posso solo parlar bene di lui. È una persona squisita che ha avuto la sfortuna di esser messo male dalle persone che gli stavano intorno. Certo, qualche errore l’ha fatto, ma ritengo sia stato un grande presidente».
Dal passato al presente. Lulù parla della stagione della Fiorentina di Sousa: «C’è tanta amarezza per come sono andate le cose, soprattutto in Europa League. Prima l’illusione, con la vittoria in Germania contro il Borussia, poi la disillusione, con la gara di ritorno durante la quale è stato buttato via il passaggio del turno. Personalmente, però, sono deluso anche dall’andamento in campionato perché fino all’anno scorso la squadra giocava un bellissimo calcio e lottava per obiettivi importanti. Quest’anno, invece, è ormai lontana dall’Europa, soprattutto dopo gli ultimi pareggi: incredibile quello casalingo col Torino che, secondo me, ha evidenziato anche la mancanza di un leader in campo. Adesso la gente non ha più fiducia nell’allenatore, nella società e nei giocatori».
Nonostante tutto, non mancano le note liete: «Sì, Federico Chiesa. Mi ha impressionato da quando l’ho visto subentrare a partita in corso a Pescara e cambiare nettamente l’andamento della partita. Per l’atteggiamento, la corsa, il tiro mi ricorda tantissimo il padre e, se non si monta la testa, ma non credo che accadrà, diventerà un campione. Se può diventare una bandiera? Meglio dimenticare le bandiere nel calcio di oggi. Sarebbe bello, ma bisogna fare i conti con le cifre faraoniche che possono essere offerte ai giocatori e alle società. E alle quali, spesso, è difficile rinunciare». Poi torna su Fiorentina-Cagliari: «Entrambe le squadre non hanno più obiettivi. Mi aspetto almeno un po’ di spettacolo».