Corriere Fiorentino

Crotone-Fiorentina 0-1

Come contro il Cagliari decide un gol del croato all’ultimo tuffo: i viola sprecano e non entusiasma­no Il «patto» per l’Europa regge, ma bisogna fare di più Sousa: «Orgoglioso, noi al sesto posto ci crediamo»

- di Leonardo Bardazzi e Ernesto Poesio

San Nikola da Spalato colpisce ancora e non spezza l’esile filo che lega la Fiorentina all’Europa. Come una settimana fa contro il Cagliari, il minuto chiave è il 90’ e l’uomo decisivo si chiama Kalinic, stavolta servito alla perfezione dalla prima giocata importante dell’avventura viola di Ricky Saponara. Per la Fiorentina è il quarto gol vittoria in «zona Cesarini». Oltre a domenica scorsa, era già successo a Pescara (segnò Tello) e con il Palermo in casa (Babacar). Indizi delle difficoltà viola nel giocare contro le piccole, ma anche della voglia di non mollare: «Sono orgoglioso dei miei giocatori — dice Sousa a fine partita — crediamo nel sesto posto, questo è lo spirito giusto per affrontare le partite».

«Il patto» siglato alla vigilia tra Corvino, lo stesso Sousa e la squadra dunque (almeno per ora) è salvo, anche se la partita di ieri a Crotone è sembrata una copia in carta carbone di quella col Cagliari di domenica scorsa. Proprio come contro i sardi, l’attacco viola crea e spreca, ma allo stesso tempo la difesa soffre e rischia di prenderle anche dai modesti calabresi. La squadra di Sousa, soprattutt­o, sembra giocare sotto ritmo. Il gioco viola troppo spesso sonnecchia a centrocamp­o (sotto tono la prova dei palleggiat­ori), mentre il pressing tanto richiesto dal portoghese è solo un lontano ricordo. Certo, ieri a Crotone faceva caldo e questo, come sottolinea­to da Sousa a fine partita, può aver condiziona­to il ritmo. Il problema però non è nato solo in Calabria e sicurament­e è uno dei fattori che ha tenuto lontano la Fiorentina dalla zona che conta.

Restando a ieri, con un pizzico di efficacia e concretezz­a in più il risultato poteva essere più convincent­e. Ilicic è al sesto palo della sua sfortunata stagione: solo il romanista Dzeko ha preso più legni di lui. Proprio lo sloveno (preferito inizialmen­te a Saponara) manda in porta Tello già dopo due giri d’orologio, ma lo spagnolo, sgusciante sulla fascia e irritante davanti alla porta, calcia altissimo. La Fiorentina insomma L’esultanza di Nikola Kalinic dopo il gol che ha deciso la partita al novantesim­o minuto controlla il possesso palla ma non sfonda, Kalinic invece sciupa un paio di palle interessan­ti e non sembra in giornata di grazia, mentre il neo azzurrino Chiesa, sulla fascia destra, arranca e stecca la partita, forse perché stanco e fuori forma dopo un periodo d’oro.

A cavallo dei due tempi allora, è il Crotone ad alzare la testa e far infiammare lo stadio. Falcinelli ci prova un paio di volte (sulla prima occasione, grave l’errore di Sanchez), poi il centravant­i rossoblu chiede un rigore per un’uscita avventata (ma corretta) di Tatarusanu e coglie il palo pareggiand­o i conti con Ilicic. È il momento peggiore della partita viola, anche perché la squadra di Sousa sembra svuotata di energie, anche mentali, per cercare il gol. Dalla panchina però, Paulo azzecca le sostituzio­ni e cambia l’inerzia della partita: prima toglie lo spento Chiesa per Saponara, poi getta nella mischia Babacar (fuori l’acciaccato Ilicic) e il dinamismo di Maxi Olivera sulla fascia (al posto di Badelj).

Nel finale allora, la Fiorentina è di nuovo tutta in avanti alla caccia del gol. Kalinic spreca ancora e viene fermato da Cordaz sulla linea di porta poi però, su assist-gioiello di Saponara, taglia fuori la difesa e batte il portiere con gran pallonetto. Il bomber così sale a quota 14 in classifica marcatori e fa vacillare il suo record storico (17 gol in campionato con l’Hajduk Spalato, nel 2007/08). Grazie al fattore K, la Fiorentina invece avvicina l’Inter (ora a +7, insieme all’Atalanta) e la Lazio (+9 sui viola) e andrà alla sosta con un pizzico di fiducia in più. Sousa a proposito ha concesso quattro giorni liberi alla squadra: «Staccare la testa — spiega l’allenatore — adesso è più importante di tutto».

Tra quindici giorni c’è il Bologna. I tifosi (anche ieri durissimi con la società, tra cori e striscioni polemici) si aspettano la terza vittoria consecutiv­a. Filotto mai centrato quest’anno.

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