Corriere Fiorentino

LE CATEGORIE: «ADDIO VOUCHER, POSTI A RISCHIO»

- Mauro Bonciani

Il decreto Gentiloni che cancella i voucher non piace al mondo delle imprese, grandi e piccole, della Toscana. L’esecutivo ha motivato la cancellazi­one con la volontà di non spaccare il Paese con il referendum proposto dalla Cgil e per il lavoro occasional­e e la lotta al lavoro nero guarda al modello tedesco con i «mini jobs», cioè contratti anche di poche ore e con tetto ai compensi massimi cumulati. Le categorie però non ci stanno e denunciano i problemi causati dall’abolizione dei voucher. Per Franco Brogi, presidente di Fiepet Confeserce­nti, associazio­ne che rappresent­a le imprese della ristorazio­ne, bar, pizzerie, sale da ballo e pub e non solo, «con il vuoto normativo a rischio migliaia di posti di lavoro nelle nostre attività. Le aziende del nostro settore sono chiamate a gestire picchi di lavoro a seconda della stagione e anche del giorno settimanal­e, come dovranno fare adesso?». Franco Marinoni, direttore di Confcommer­cio Toscana, provoca: «Si tolgono i voucher perché qualcuno ne abusa? Bene, allora con lo stesso criterio togliamo le pensioni di invalidità perché qualcuno ne fa abuso. La decisione del governo è scellerata». «Il voucher era un investimen­to sulla legalità. Il suo uso, oltretutto, finora è stato marginale per le piccole imprese della ristorazio­ne e ha garantito quel minimo di flessibili­tà che il mercato richiede invece sempre di più — aggiunge Aldo Cursano, presidente di FipeConfco­mmercio Toscana — Le imprese sono ostaggio delle debolezze e delle contraddiz­ioni della politica». Mentre Confindust­ria, con suo presidente nazionale Vincenzo Boccia, ha definito «deludente, anche come scelta politica, la strada intrapresa dal governo» che così cancella il referendum promosso dalla Cgil. Milioni di voucher venduti in Toscana nel 2016. Il 30% in più del 2015

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