Viareggio accende i motori (ed è una battaglia navale)
Lo strappo in Confindustria tra i big della cantieristica, poi l’alleanza con Fiera Milano: Fondazione Altagamma riporta un salone nautico nella capitale degli yacht di lusso La concorrenza spaventa Genova, il ministero dà l’ultimatum: accordo o niente fo
dedicata alle imbarcazioni di lusso. Nel 1965 proprio a Viareggio si tenne il primo salone della nautica italiana, poi trasferito a Genova dalle imprese che hanno abbandonato Ucina, l’associazione targata Confindustria. L’iniziativa di Nautica Italiana ha scatenato un’ondata di polemiche, soprattutto perché la fazione confindustriale l’ha vista come un modo per fare ombra e concorrenza allo storico Salone nautico di Genova. Il ponte dello yacht Mangusta prodotto da Overmarine In alto i cantieri Benetti e Perini nel distretto nautico di Viareggio
Genova e Viareggio l’una contro l’altra armate, incapaci fino ad oggi di trovare un accordo, tanto che il ministero dello Sviluppo per il momento ha sospeso i finanziamenti: da Roma sono stati chiari nel dire che i contendenti devono fare pace e collaborare, altrimenti i soldi non li prende nessuno.
Nautica Italiana prova a gettare acqua sul fuoco: «Tutti proveniamo da Ucina — dice il presidente Lamberto Tacoli, che è anche vicepresidente della Fondazione Altagamma — e quando due si separano c’è sempre un momento di difficoltà che mi auguro passi in fretta. Rinnoviamo la nostra massima disponibilità e apertura verso Ucina e i suoi associati. Il nostro è un evento diverso, pensato non in antitesi ma in aggiunta: in Francia si fanno quattro o cinque saloni l’anno, non vedo perché l’Italia non possa ospitarne due. Nautica Italiana raccoglie circa l’80% della nautica produttiva italiana», fa notare Tacoli: «Mi auguro che prevalgano il buon senso e la responsabilità».
Il Rendez Vous ospiterà solo grandi imbarcazioni, dai 24 metri in su, quegli yacht super lusso nella cui costruzione il distretto di Viareggio è leader mondiale. Proprio questa, secondo i promotori, è la grande differenza con la kermesse di Genova: in Liguria si possono trovare dai megayacht alle canoe, a Viareggio ci saranno solo imbarcazioni di altissimo livello; se Genova si offre come una «fiera» più generalista, la città toscana intende mostrare il meglio del made in Italy di alta gamma, rivitalizzando anche l’appannata immagine della Versilia. Ognuna delle quattro giornate svilupperà un tema dominante: il design, l’eccellenza gastronomica, l’arte e la moda. «L’idea di organizzare la manifestazione di Viareggio — spiega Tacoli — nasce dall’esigenza di tanti produttori italiani che da anni chiedono un evento in primavera per cogliere al meglio le opportunità commerciali, mentre il Salone di Genova è a settembre. L’organizzazione è curata da Fiera Milano che dopo varie analisi, ha scelto Viareggio perché è conosciuta nel mondo come il miglior distretto per la costruzione di grandi imbarcazioni».
L’obiettivo è portare a Viareggio un centinaio di barche circa, che per i promotori rappresenterebbe «un risultato eccezionale», e oggi le adesioni sono a quota 60. Nelle intenzioni di promotori (Nautica Italiana) e organizzatori (Fiera Milano e il Distretto tecnologico per la nautica e la portualità toscana), oltre che della Regione, l’appuntamento di maggio è anche un’occasione d’oro per il territorio che qui ha la caratteristica di essere una grande fabbrica a cielo aperto.
Non è difficile capire perché Fiera Milano abbia fatto cadere la scelta su Viareggio per la prima vetrina dedicata esclusivamente all’alto di gamma, secondo Vincenzo Poerio, presidente del distretto e Ad del cantiere Benetti: «La crescita del settore è tangibile: il mercato degli yacht sopra i 50 metri ha registrato un incremento del 6% nell’anno passato. Una tendenza che coinvolge direttamente Viareggio, da dove proviene una parte considerevole del fatturato complessivo dei mega yacht, grazie alla presenza di una decina di super brand internazionali e di oltre 1.400 imprese. Su circa 400 imbarcazioni di lusso, 100 sono state costruite da cantieri che hanno sede a Viareggio: vale a dire il 25% del totale mondiale. Viareggio e la Toscana rappresentano il distretto produttivo dei grandi cantieri costruttori di yacht esportati in tutto il mondo. Alcuni dati, estrapolati dal Global Order Book 2016, le riconoscono un ruolo da vera e propria potenza mondiale. Per tutti questi motivi, appare logico e necessario che venga organizzata una rassegna come il Versilia Yachting Rendez-vous che evidenzi le potenzialità dell’industria del settore in un periodo stagionale adeguato rispetto anche al calendario della nautica italiana e internazionale. Appare altrettanto naturale che la scelta vada su Viareggio».
Spiega Poerio che la manifestazione versiliese è solo formalmente una «prima volta» perché in realtà il primo Salone italiano della nautica venne organizzato a Viareggio nel 1965: «Poi è stato trasferito a Genova per l’incapacità tipicamente viareggina di gestire le cose, quella mancanza di dialogo tra imprenditori che ha contribuito al declino. Negli ultimi 5-6 anni Viareggio ha ritrovato la capacità di fare squadra».
Enrico Rossi, presidente della Regione, che sosterrà la manifestazione con un contributo, sottolinea che «è un appuntamento che non mette in concorrenza o danneggia altre realtà fuori regione, quanto di un ampliamento dell’offerta». «Giudico opportuno — aggiunge — che l’organizzazione dell’evento sia stata affidata dai proponenti alla Fiera di Milano. La presenza del leader italiano del settore non deve essere vista come un’invasione di campo, ma come il possibile inizio di una sinergia tra poli espositivi sul modello di quella avviata per il settore orafo aretino con altri operatori nazionali. E la Regione vigilerà anche su future sinergie con manifestazioni della nautica già esistenti in Toscana, come Yare e Seatec».
La Regione non poteva che sostenere convintamente questo evento visto che la cantieristica dà lavoro a 15 mila addetti (oltre un terzo di quelli italiani) impiegati da 2.900 imprese attive lungo l’intera filiera, e genera un fatturato che, con i suoi 1,5 miliardi di euro, rappresenta il 45% di quello italiano del settore, con un quarto dei megayacht che solcano i mari del mondo prodotti in Toscana.
Tacoli, Nautica Italiana Il nostro è un evento diverso, non è in antitesi a Genova: in Francia i saloni sono quattro E poi noi rappresentiamo l’80 per cento del settore