No-vaccini e grillini, ecco la verità
Pensieri e parole del M5S contro una battaglia cruciale per la salute dei ragazzi
Èda mesi che in Toscana si discute delle vaccinazioni. Ma la parola «discussione» mal si addice a uno scontro nel quale più che la differenza delle idee prevalgono i pregiudizi. Non è una grande novità per il nostro Paese, ma in questo caso c’è un’aggravante: si parla di salute. Si parla soprattutto della salute dei nostri ragazzi, dei nostri bambini.
Un fronte più che delicato dunque, anche da un punto di vista etico, perché siamo noi adulti chiamati a giudicare e a prendere decisioni che riguardano gli adulti di domani, che oggi non possono decidere su che cosa sia meglio per loro stessi. Quindi c’è una prima richiesta da soddisfare: il senso di responsabilità. Anche quando ci sono in gioco provvedimenti di legge come quello varato recentemente dalla giunta regionale Toscana che permette l’iscrizione a nidi e materne solo se i ragazzi sono stati vaccinati contro alcune gravi patologie, che talora possono provocare anche la morte, come la meningite C, che è riesplosa nella nostra regione. Giusto? Sbagliato? Ognuno è libero di pensarla come vuole, però tenendo conto di due elementi oggettivi:
1)L’obbligatorietà del vaccino limita il diritto di scelta di un genitore, è indubbio, però a favore di un diritto ancora più importante: il diritto alla salute dei propri figli. E mentre un bambino vaccinato non rappresenta alcun pericolo per gli altri ragazzi, un bambino non vaccinato può comportare un rischio per tutti.
2)Tra le argomentazioni che sostengono i contrari alle vaccinazioni sono emerse molte ipotesi. C’è chi accusa il potere pubblico di essere asservito agli interessi delle case farmaceutiche, chi sostiene che i vaccini provochino malattie di diverso tipo. Nessuno però può ignorare che la scienza non è una chiacchiera, un’accozzaglia di opinioni. La scienza dà alcune certezze. La prima è che non c’è alcuna prova per dire che i vaccini, come se fossero dei boomerang, possano provocare guai alla salute; la seconda è che, a mano a mano che la propaganda anti vaccini ha guadagnato spazio, le vaccinazioni sono calate sotto la soglia di sicurezza e che alcune malattie sono risalite, com’è successo con il morbillo, tanto per attenerci alle ultime notizie di cronaca.
Sarebbe importante tener conto di tutto ciò nel mondo dell’informazione. Ma anche nel mondo politico. Su Corriere Imprese di ieri David Allegranti ha deciso di dedicare la sua rubrica Sguardi alla campagna di «terrorismo psicologico» contro i vaccini che è divampata sul web e che ha trovato spazio e sponde anche tra i Cinque Stelle. Nella rassegna stampa Oltre la notizia di Italia 7 condotta da Gaetano D’Arienzo, l’onorevole Alfonso Bonafede ha detto che quanto scritto dal nostro collega non corrispondeva a verità e che i grillini non sono contro i vaccini, non sia mai!, ma contro l’obbligo di vaccinazione. Non c’è che da andare a rileggersi quello che i grillini hanno detto e scritto negli ultimi mesi. E che, come promesso nell’intervento in diretta che io ho fatto in tv, riproponiamo pari pari qui accanto. Per chiarezza e trasparenza. Insieme al punto sull’emergenza nella nostra regione. Forse anche l’onorevole Bonafede (che è un politico serio e che come tale da questo giornale è sempre stato considerato) si convincerà che esponenti e militanti del suo movimento (che più di ogni altra forza politica è consapevole della potenza della comunicazione online) si sono spinti molto in là nella campagna mediatica. Non solo. Bonafede non può ignorare che al di là dei singoli aspetti della discussione, ciò che più pesa è il clima che si crea intorno a un tema. Quando per mesi si alimenta una campagna di demonizzazione dei vaccini, usando luoghi comuni e analisi da bar, è inutile poi cercare di fare dietrofront limitando la battaglia all’obbligatorietà dei vaccini: i danni, molto gravi, sono già stati fatti. E nessuno pagherà dazio, ovviamente. E così che l’Italia, politica e civile, va. Complimenti.
L’obbligo limita il diritto di scelta di un genitore, è vero, ma a favore di un diritto ancora più importante, quello alla salute dei propri figli Tanti gli argomenti dei contrari, ma la scienza non è chiacchiera Dà certezze: la prima è che non ci sono prove per dire che i vaccini fanno male