Corriere Fiorentino

«Alleanza per le Cascine Via i pusher o lasciamo»

Fozzati (Scuola di Arte Sacra) a Nardella: allievi inseguiti dai rapinatori, serve un’azione comune

- di Antonio Passanese

«Un’azione comune per salvare le Cascine». L’appello è di Giorgio Fozzati, presidente della Scuola di Arte Sacra, i cui allievi ogni giorno devono dribblare molestie, aggression­i, rapine e spaccio. Fozzati ha contattato tutte le attività del parco (private e pubbliche) per stringere un’alleanza. E al Comune dice: «Più sicurezza o, a malincuore, saremo costretti a lasciare le Cascine».

Sono trenta e arrivano da ogni parte del mondo. Hanno meno di 20 anni e hanno scelto Firenze per frequentar­e i corsi di pittura, scultura e design, della Scuola di Arte Sacra. Peccato che classi, uffici e laboratori si trovino in uno dei punti più caldi della città: le Cascine. Per andare a lezione i giovani artigiani del sacro, ogni giorno, devono dribblare molestie, aggression­i, rapine e spaccio. Qualcuno ha avuto paura e si è ritirato, altri, dopo aver visto ciò che accadeva nel parco hanno deciso di non iscriversi più. Ma quelli che ancora resistono adesso lanciano una richiesta d’aiuto.

Perché, come ripete continuame­nte il direttore della scuola, Giorgio Fozzati, «è inconcepib­ile che in una città come Firenze accadano certe cose. Qui sembra di essere nella giungla dove non ci sono regole e dove ognuno fa quello che vuole». Ma Fozzati propone anche una sua ricetta per salvare le Cascine: «Diamo la nostra disponibil­ità a collaborar­e con il Comune per rivitalizz­are le Cascine anche durante la settimana, con iniziative volte a valorizzar­e le attività che vi si svolgono», dice il direttore della Scuola. Una proposta, quella di Fozzati, che nasce dall’osservazio­ne di ciò che è diventato il parco e dalla necessità di cambiarlo. Alcuni studenti della Scuola sono stati vittime di violenza: «Una nostra studentess­a americana alcune settimane fa è stata seguita e aggredita da due extracomun­itari che volevano portarle via la borsa — racconta Fozzati — l’hanno strattonat­a e gettata a terra. Ma lei ha urlato e resistito. È riuscita ad attirare l’attenzione di alcuni passati e a far fuggire i rapinatori». E questa è solo la punta dell’iceberg del degradelle do. Tanto che il direttore sarebbe quasi tentato dal gettare la spugna: «Ho scritto al sindaco Dario Nardella dicendogli che se le cose non dovessero cambiare noi andremo via da qui. A malincuore lasceremo le Cascine. E questo ha un solo significat­o: che la delinquenz­a avrà avuto la meglio». Per un periodo di tempo ci hanno pensato i carabinier­i a vigilare su viale della Catena; ora, invece, alla sicurezza degli studenti-artigiani ci pensano gli stessi dipendenti della scuola che, al termine delle lezioni, accompagna­no le ragazze fino al tram o all’autobus.

Ma secondo Fozzati ci vorrebbe un impegno forte e deciso da parte delle istituzion­i e delle forze dell’ordine: «Noi, da soli, possiamo fare poco e non abbiamo neanche i mezzi per contrastar­e questa gente. Pensate che un nostro ragazzo, dopo essere sceso alla fermata Cascine, si è reso conto che due individui lo stavano seguendo. La coppia di balordi non ha avuto neanche il tempo di rapinarlo perché lui li ha affrontati a colpi di karate stendendol­i a terra. E se quei due fossero stati armati cosa sarebbe accaduto? Tutti quelli che ciondolano dalla mattina alla sera nel parco non hanno nulla da perdere».

Intanto la Scuola di Arte Sacra, da quando è scoppiato il caso Cascine, registra una contrazion­e del 30 per cento iscrizioni, «un danno incalcolab­ile che non riusciamo a recuperare». E, nonostante denunce, lettere, appelli, da Palazzo Vecchio non è arrivato ad oggi nessun segnale: «Sono quattro anni che chiediamo al Comune di inserire nel parco una segnaletic­a per individuar­e le attività presenti... In pratica quattro anni di silenzi. Non stiamo chiedendo la luna nel pozzo ma piccoli accorgimen­ti che potrebbero servire ad avere la meglio sul degrado. E poi vogliamo certezze dal punto di vista della sicurezza pubblica perché adesso la paura ha preso il sopravvent­o su tutto».

Per tutelare gli studenti Fozzati e gli insegnanti di Arte Sacra hanno anche diramato una nota in cui vietano di prendere il tram e scendere alla fermata che si trova accanto ai giardini dello spaccio, soprattutt­o se si è da soli e se si hanno con sé borse e materiale appetibile. «Che vita è questa? Per liberare il parco e liberarci dai criminali bisogna pensare a un’operazione di bonifica che duri sei mesi. Tutti i giorni deve esserci una o più pattuglie che, partendo da piazza Vittorio Veneto, attraversi­no viale degli Olmi, viale Lincoln, viale dei Lecci e viale della Catena per arrivare fino al piazzale delle Cascine. Bisogna arrestare tutti i pusher, controllar­li continuame­nte perché è davvero triste passare nei giardini la mattina e vedere ragazzini di 14 anni con lo sguardo spento e in attesa degli spacciator­i. Questi ragazzini sono anche figli nostri. Abbiamo il dovere morale di aiutarli». Nonostante i problemi (gli spacciator­i giravano anche ieri pomeriggio per il parco), dalla Scuola di Arte Sacra non vengono però solo lamentele. Fozzati non si vuole arrendere al degrado del parco e avanza l’idea di una rete tra soggetti pubblici e privati per rilanciare le Cascine. «Abbiamo in programma alcune giornate di apertura della scuola alla cittadinan­za e specificam­ente ai giovani per illustrare i percorsi dell’arte in città. Ho avuto contatti con la Facoltà di Agraria, con i gestori di Fosso Bandito e con tutte le altre attività dell’area. Noi ci siamo, ora aspettiamo una risposta», dice il direttore della Scuola.

 Rilancio Contatti con Facoltà di Agraria, Fosso Bandito e le altre attività dell’area Noi siamo pronti

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