Fede (doppia) nella Nazionale
Bernardeschi costretto a rinunciare alla chiamata di Ventura, Chiesa entusiasta per l’esordio in U21 Il figlio d’arte: «Ora sogno di vincere l’Europeo». E anche il carrarino potrebbe entrare nella lista per la Polonia
C’è chi viene, c’è chi va. Per un Fede (Chiesa) che si veste d’azzurro, ce n’è un altro (Bernardeschi) costretto ad alzare bandiera bianca. Colpa di quei dolori alla caviglia che gli hanno fatto saltare la partita di Crotone e che lo tormentano da quaranta giorni.
L’infortunio che toglie il gioiello della Fiorentina dai convocati azzurri (nell’Italia a rappresentare i viola rimane solo Astori) è comunque solo un incidente di percorso: presto infatti il ct Ventura, sempre più orientato a lanciare i giovani in Nazionale, chiamerà anche Chiesa jr. L’idea è vederlo all’opera già nello stage in programma il prossimo 10 aprile (Ventura in ogni caso ne ha in programma altri due a maggio), insieme a tutti i migliori talenti che la serie A di quest’anno ha messo in mostra. Il futuro dei due Federico insomma si tingerà sempre più d’azzurro, tanto che la possibilità di vederli presto insieme a Coverciano, sembra più di un’ipotesi. Occhio però alla suggestiva ipotesi Under: a giugno ci saranno gli Europei di categoria in Polonia e Chiesa, ma anche Berna, si candidano alla convocazione. Per Berna infatti il flop nell’ultimo Europeo Under 21 (giocato dopo il lungo infortunio patito due anni fa) è un cruccio: vorrebbe rifarsi e anche per questo si curerà al meglio per rilanciare la sua candidatura. Nel frattempo l’amico Chiesa si godrà la prima chiamata di Di Biagio (giovedì sarà a Cracovia per la partita con la Polonia e lunedì all’Olimpico per la sfida alla Spagna), anche se la stanchezza mostrata ultimamente, avrebbe richiesto riposo anziché una settimana di ritiro in Nazionale: «La chiamata è stata una grandissima emozione — confessa dal raduno di Roma — sogno anche la maglia della Nazionale maggiore, ma il mio pensiero ora è giocare e vincere l’Europeo con l’Under e andare in Europa con la Fiorentina. Per quanto mi riguarda mi sento maturato anche come uomo. Io però resto sempre lo stesso: famiglia, play station, social e tanto studio».
Se Chiesa ride, Berna è costretto a leccarsi le ferite. Ma come l’altro Fede, non ha intenzione di mollare. Anche ieri mattina infatti (dopo la visita medica a Coverciano che aveva sancito il forfait azzurro), si è allenato da solo al centro sportivo. Con lo staff medico viola il carrarino ha stilato un piano di recupero in modo da mettersi alle spalle definitivamente i guai alla caviglia e ricominciare a giocare senza bisogno di infiltrazioni.
Già, perché da quella maledetta botta subita contro l’Udinese (11 febbraio scorso), Berna ha dovuto convivere con dolori e punture. Quello infatti era il periodo club dell’anno (dopo i friulani, la Fiorentina ha affrontato il Milan in campionato e il Borussia in coppa) e la scelta, in accordo con Sousa e giocatore, è stata rischiare. E far giocare Berna anche se non al massimo. Un mese e passa dopo l’infortunio però, il fastidio non è ancora passato e da qui la necessità di curare il beniamino della curva e rivelare ai tifosi il problema con cui stava convivendo: era stato proprio Berna, a proposito, a non voler diffondere notizie sul suo infortunio. «Voglio che mi si giudichi per come gioco e non perché ho problemi alla gamba», il senso del suo pensiero.
La cosa che conta davvero comunque è che Berna guarisca. Stamani e per tutti i quattro giorni liberi concessi alla squadra, sarà al centro sportivo per le cure del caso. Dalla prossima settimana invece dovrebbe finalmente rientrare in gruppo, con l’obiettivo di tornare titolare con il Bologna e ricominciare a far gol. Per la Fiorentina e la Nazionale.