Tanto aeroporto nella nuova squadra di Confindustria
Presentati programma e nomi: ci sono Naldi (Toscana Aeroporti) e Legnaioli (ex Adf)
Con il 90% dei voti la giunta di Confindustria Firenze ha eletto la prima parte della squadra scelta dal presidente designato di via Valfonda, Luigi Salvadori. Tra i nomi l’ex Adf Michele Legnaioli e Roberto Naldi di Toscana Aeroporti, un segno di quanto pesi il destino di Peretola nel piano degli industriali. Salvadori ha anche presentato il programma.
Una giunta «lampo» ha votato la squadra del nuovo presidente di Confindustria Firenze, Luigi Salvadori, fissando per il 3 aprile l’assemblea che ratificherà la scelta, a larga maggioranza, dell’imprenditore del settore sanitario, attuale presidente reggente. E che metterà fine al lungo periodo di divisioni e minor presenza dell’associazione nella vita politica e sociale.
L’intesa raggiunta per il dopo Messeri (il manager di Nuovo Pignone dimessosi ad agosto 2016 dalla guida di via Valfonda) con il passo indietro di Lapo Baroncelli — unico competitor di Salvadori — per la corsa alla presidenza in nome di una ricomposizione e di una possibile «staffetta» tra due anni quando scadrà il mandato di Salvadori, è stata ratificata ieri in giunta al 90%. E Salvadori ha anche presentato il programma «Impresa al centro». «Dobbiamo essere uniti per avere successo, per essere attori forti sul territorio», ha sottolineato, puntando su un’associazione «progettuale, che non si lamenta, ma è costruttiva e punta ad obiettivi concreti e strategici per il territorio».
Il presidente in pectore ha lavorato tutto il fine settimana ed anche ieri mattina per mettere a punto la prima parte della squadra — che ad oggi non vede alcuna donna presente — complice anche il poco tempo tra la sua designazione e l’assemblea di inizio aprile. Tre vicepresidenti affiancheranno Salvadori, oltre al vicepresidente di diritto Stefano Gabbrielli: Lapo Baroncelli, presidente dei giovani imprenditori che si occuperà di smart city e Città Metropolitana; Enrico Bocci con la delega di Confindustria 4.0 e Fabrizio Monsani che si occuperà di attrazione e sviluppo d’impresa, relazioni industriali e Welfare (Monsani e Baroncelli erano nella squadra di presidenza di Messeri). Il presidente il 3 aprile presenterà la squadra al completo: ci sarà una vicepresidenza che si occuperà dei fattori competitivi delle imprese e quattro tra consiglieri incaricati e ai vicepresidenti di diritto si occuperanno di Made In, industria turistica, formazione, credito, servizi associativi ed industria 4.0. Già scelti due consiglieri incaricati, Roberto Naldi e Riccardo Spagnoli che lavoreranno insieme su infrastrutture e sui fattori competitivi e un gruppo di lavoro di imprenditori affiancherà la squadra di presidenza: a Michele Pezza (presidente della sezione Empolese Valdelsa) andrà il coordinamento delle sezioni territoriali; a Michele Legnaioli, il coordinamento dello Steering Committee, organismo di indirizzo previsto dalla riforma Pesenti che via Valfonda deve ancora varare. Salvadori ha incentrato il programma su tre temi: Confindustria Firenze deve tornare ad esercitare una leadership, rilanciando il confronto con categorie economiche e sindacato; deve essere protagonista di azioni concrete per lo sviluppo, deve essere partner per le imprese grazie a più flessibilità ed efficienza.
«Confindustria Firenze, grazie alla ritrovata unità, sarà presente ovunque, un protagonista economico e sociale della città e della Città metropolitana — sottolinea Luigi Salvadori — In questo biennio continueremo la ristrutturazione interna già avviata e punteremo su programmi concreti e da condividere: vogliamo ad esempio una Confindustria 4.0 ma serve anche una pubblica amministrazione 4.0, una formazione 4.0: se un tassello manca, tutti perdono competitività, mentre noi vogliamo continuare ad essere attrattivi per le imprese, italiane e straniere». E le nuove tecnologie serviranno anche per aggirare l’isolamento dell’associazione con via Valfonda chiusa per mesi causa cantieri della tramvia: «Andremo noi dalle imprese, con videoconferenze e l’on line, dato che loro non potranno raggiungerci», conclude Salvadori.