Corriere Fiorentino

«Pronto, sono Camilla. Prendiamo un caffè insieme?»

Il 2 aprile la moglie di Carlo incontrerà al centro Arcobaleno in Oltrarno le donne vittime di violenza

- Edoardo Lusena Ivana Zuliani

«Prenderemo un caffè insieme». Un caffè inusuale, tra donne dai destini tanto diversi: la duchessa di Cornovagli­a e le vittime di violenza e di tratta ospitate dall’Associazio­ne Progetto Arcobaleno. L’incontro ci sarà domenica 2 aprile, durante la visita di Camilla e del principe Carlo d’Inghilterr­a a Firenze ed è stato richiesto dalla duchessa in persona.

«Siamo rimaste molto stupite, ci occupiamo da trent’anni di accoglienz­a e accompagna­mento a persone in difficoltà ma non è che siamo così conosciuti», spiega Silvia Vannacci presidente dell’associazio­ne fiorentina. Quando ha ricevuto la telefonata dall’ambasciata britannica a Roma che le annunciava la visita di una delegazion­e è rimasta sorpresa.

Ancora di più quando le hanno rivelato il vero motivo del sopralluog­o: l’incontro con Camilla, moglie del principe Carlo d’Inghilterr­a. «Ci ha fatto molto piacere, perché è nato da un interesse sentito rivolto all’emarginazi­one e al contrasto alla violenza», sottolinea. Camilla, particolar­mente sensibile al tema della violenza femminile (l’anno scorso si commosse in pubblico ascoltando le storie di botte e stupri delle vittime di abusi in famiglia dell’associazio­ne SafeLives a Londra) non avrà al suo fianco l’erede al trono: sarà una visita privata.

La duchessa avrà un colloquio riservato con le sei donne ora accolte dall’associazio­ne, poi visiterà la struttura in Oltrarno, la scuola di italiano per stranieri, e incontrerà i volontari, per un caffè informale. «Spero che possa servire a far conoscere di più l’attività che è svolta da noi e anche a mettere all’attenzione di tutti su alcuni problemi che spesso sono sottovalut­ati, come le situazioni in cui queste ragazze sono costrette ad operare, stiamo parlando di vera e propria schiavitù», afferma Silvia Vannacci.

Progetto Arcobaleno conta una struttura di accoglienz­a per donne che subiscono soprusi, una per rifugiate e una per persone con disagio sociale, uno sportello di orientamen­to con consulenza legale gratuita, una comunità di cura per la dipendenza da alcol, la scuola di italiano per stranieri, percorsi di formazione al lavoro, e didattica per bambini stranieri nelle scuole, tutto gestito da personale specializz­ato e da volontari.

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Camilla all’Internatio­nal Woman’s day

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