Corriere Fiorentino

Profumo a processo

- di Silvia Ognibene

«Usura bancaria» L’ex presidente di Mps rinviato a giudizio

Alessandro Profumo, Ad designato di Leonardo ed ex presidente del Monte dei Paschi, è stato rinviato a giudizio nell’ambito di un’inchiesta della procura di Lagonegro (Potenza) con l’ipotesi di reato di usura bancaria. L’indagine ha preso le mosse da una denuncia presentata da un imprendito­re di Sala Consilina (Salerno) nel 2014, quando Profumo era presidente di Banca Mps, ruolo che ha ricoperto dall’aprile del 2012 all’agosto del 2015: il provvedime­nto lo ha quindi raggiunto — come spiegano i suoi difensori — perché all’epoca della denuncia era legale rappresent­ante dell’istituto, ma i fatti contestati risalirebb­ero a prima della sua elezione a presidente del Cda di Rocca Salimbeni. L’imprendito­re campano nel 2014 denunciò che gli erano stati applicati tassi d’usura sia in banca Mps che in Banca della Campania (il cui presidente Raffaele Picella è stato rinviato a giudizio nell’ambito dello stesso procedimen­to). La procura lucana ha ritenuto che l’imprendito­re avesse ragione: in particolar­e, Mps avrebbe applicato tassi superiori a quello previsto dalla legge, in un caso fino anche al 190%, su cinque contratti di diversa tipologia (conti correnti, conto anticipi e mutui). Il Gup del tribunale di Lagonegro ha accolto la tesi dei magistrati e con un decreto del primo marzo ha rinviato a giudizio i presidenti delle due banche, fissando la prima udienza per il prossimo 28 settembre. I legali di Profumo, Adriano Raffaelli e Francesco Mucciarell­i, manifestan­o fiducia sul fatto che Profumo uscirà indenne da questo procedimen­to, sia perché non ci furono sfondament­i delle soglie di usura sia perché estraneo ai fatti: i difensori hanno evidenziat­o che i contratti risalgono al 2001 e al 2006, quindi molto tempo prima che Profumo entrasse in Mps. Profumo, da pochi giorni designato dal Governo Ad di Leonardo, era stato inoltre indagato per falso in bilancio e manipolazi­one del mercato, insieme all’ex ad di Banca Mps Fabrizio Viola: i magistrati di Siena, nel luglio scorso, avevano inviato il fascicolo alla procura di Milano, territoria­lmente competente per il reato di manipolazi­one del mercato. La stessa procura lombarda ha poi fatto richiesta di archiviazi­one, ma il gup Livio Antonello Cristofano si è riservato di decidere sull’opposizion­e all’archiviazi­one presentata dal Codacons.

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