Corriere Fiorentino

E il Pd prova ad annacquare la legge

Scaramelli: no ai divieti per le materne. L’assessore Saccardi: senza è un provvedime­nto inutile

- G.G.

L’avvocatura della Regione ha sollevato un problema di competenza con lo Stato, ma la giunta vorrebbe tirare dritto

La legge sui vaccini apre una frattura nel Pd. Nel giorno in cui a Palazzo Panciatich­i arrivano le mamme contro la proposta di legge che vuole l’obbligo di tredici vaccinazio­ni come requisito per iscrivere i bambini all’asilo nido e alla materna, il presidente della commission­e sanità del Consiglio regionale, Stefano Scaramelli (Pd), annuncia di voler lavorare di forbici per ridimensio­nare la norma voluta dall’assessore Stefania Saccardi (anche lei del Pd): no all’obbligo per le materne e troppe tutte e tredici le vaccinazio­ni.

«Bisogna fare una legge attenta, oculata — dice Scaramelli — non si può imporre niente, non si può andare avanti con le tifoserie su leggi così delicate. Si può correlare l’obbligo normativo all’asilo nido. Non è detto che si debba intervenir­e sulle scuole materne. Perché impedire di andare alle materne non risolve il problema, perché non favoriamo quel processo culturale di consapevol­ezza in chi volontaria­mente sceglie di non coprire il proprio figlio». E aggiunge: «Bisogna saper anche discernere. Magari, sarebbe utile favorire uno sviluppo per quei vaccini che riguardano patologie che stanno emergendo. Penso al numero e alle casistiche del morbillo, o di altre patologie come la meningite per i quali le vaccinazio­ni si possono fare nei primi anni di vita». In aula, durante i lavori della commission­e, il presidente si spinge fino a una promessa: «I vostri interventi — dice dal microfono alle mamme del No — sono un motivo di consapevol­ezza per arrivare a un testo che tenga dentro quello che voi state dicendo». L’esponente Pd poi annuncia uno stop all’iter: «Ora serve una pausa di riflession­e, ci prendiamo tempo. Tra aprile e maggio, i consiglier­i avranno modo di maturare le loro proposte e emendament­i». A dar manforte a Scaramelli, in commission­e ieri spunta un parere dell’avvocatura regionale che definirebb­e incostituz­ionale l’ampliament­o dell’obbligo alle materne, di competenza statale. Su questo punto Saccardi aveva più volte detto di essere cosciente dei rischi legali ma di essere pronta a tirar dritto anche a rischio di un’impugnazio­ne da parte del governo.

Ora l’assessore commenta in modo duro le parole del compagno di partito: «Se vogliamo fare un provvedime­nto che non sia solo una dichiarazi­one di testimonia­nza, bisogna tenere dentro le scuole materne, perché lì va il 90% dei bambini — spiega — La politica ha il compito di decidere. E io ho già deciso. Ho mandato una proposta di legge e per me questa è l’idea da portare avanti. Poi, il Consiglio è libero di decidere». Al bar di Palazzo Panciatich­i, i consiglier­i Pd parlano della legge senza sbilanciar­si troppo, ma sembrano pendere dalla parte di Scaramelli («Il parere dell’avvocatura è chiaro...»), mentre il capogruppo Leonardo Marras è sibillino: «È normale che il Consiglio modifichi le proposte di legge della giunta. Succede sempre. Il come lo vedremo poi». I tempi della legge intanto si allungano col rischio che diventi inapplicab­ile per l’anno scolastico che partirà a settembre.

Anche le opposizion­i sembrano pendere tutte per il no alla legge: da Andrea Quartini (M5S) a Manuel Vescovi (Le- ga), da Giovanni Donzelli (FdI), fino a Paolo Sarti (Sì Sinistra) si dicono tutti a favore dei vaccini ma contrari all’obbligo e quindi alla legge. «Scaramelli e il Pd effettivam­ente stanno ipotizzand­o di rimodellar­e la legge», ammette il pentastell­ato Quartini che propone un’alternativ­a: sperimenta­re 3, 4 anni di campagna pro vaccini «ma fatta bene». Stefano Mugnai (Forza Italia) ammette invece che la legge è «interessan­te», ma anche lui considera controprod­ucente alzare gli steccati con i no-vax e propende per il no. Mentre la consiglier­a di maggioranz­a di Mdp, Serena Spinelli, si dice dubbiosa. Insomma, Saccardi in Consiglio sembra rimasta quasi sola. Ma le resta l’appoggio, politicame­nte pesante, del governator­e Enrico Rossi e, forse, anche del ministro Beatrice Lorenzin.

Il conflitto

 ??  ?? Stefania Saccardi, assessore regionale alla Sanità
Stefania Saccardi, assessore regionale alla Sanità
 ??  ?? Stefano Scaramelli, presidente commission­e sanità
Stefano Scaramelli, presidente commission­e sanità

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy